L'EDITORIALE. Crocifisso o cartine? Un falso problema per nascondere i guai della Scuola

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Mons. Giovanni d'Ercole

L'editoriale

  01 ottobre 2019 19:49

di ENZO COSENTINO

La scuola italiana non ha problemi urgenti da risolvere. In quel “mondo” tutto sembra filare liscio sull’olio. Non quello di ricino di antica memoria. Allora cosa deve fare un ministro preposto all’Istruzione per poter dire che lui il suo appannaggio se lo guadagna meritatamente? Riflettere e mettere sul tappeto idee. Così il nostro ministro Fioramonti si è attivato rispolverando un antico – e per certi versi anche stucchevole - argomento: via il Crocifisso dalle aule scolastiche. E suggerisce, anzi propone, dall’alto della sua attuale “cattedra” di governo, mettendo in mostra il suo acume culturale: “Crocifisso? La Scuola è laica.”

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Cristianamente il M5S ha la risposta: “Toglierlo non è tema all’ordine del giorno”. Ma con tanti problemi che gravitano sulla scuola, problemi di quotidianità che andrebbero, questi, si, risolti laicamente, il ministro dal nome altisonante (Lorenzo che richiama il Magnifico) si impegna a sostituire il crocifisso nelle scuole con “cartine del mondo” (neppure con una foto del presidente Mattarella) e chissà che non si possa pensare anche con foto di bei fusti o belle ragazze da far scegliere liberamente “ad libidum” scuola per scuola, o regione per regione. E non si è fatta attendere la presa di posizione di Monsignor Giovanni d'Ercole, segretario della Commissione Episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali: "Dall'uscita del ministro dell'Istruzione sgorga una ignoranza culturale che dispiace vedere in persone che rappresentano la nostra Repubblica".

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Il vescovo in una dichiarazione all'AdnKronos aggiunge: “Sarebbe meglio tacere perché chi parla così ha una ignoranza culturale di fondo frutto di improvvisazione. Il ministro evidentemente non conosce la validità di questo simbolo, al di là di quello che pensano i cristiani. Il crocifisso, oltre ad essere un simbolo religioso, è un simbolo "laico" di estrema importanza. Davanti all'ennesima polemica laicista in realtà bisognerebbe solo osservare silenzio". E’ singolare che in questo momento in cui il governo è impegnato a sistemare la gravosa partita finanziaria del nostro Paese e dal quale dipende una fetta di futuro un ministro tiri in ballo questioni delicate ma che non possono essere “liquidate” con battute o annunci di improbabili editti.

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Pensi il ministro alla Pubblica Istruzione soprattutto per quanto concerne la nostra regione a guasti esistenti nelle Scuole e farli riparare. Magari lasciando il crocifisso che non infastidisce alcuno (al contrario di chi ogni giorno parlando in politichese impoverisce anche culturalmente, gran parte degli italiani) e non alle cartine sostitutive. Che avrebbero pure un costo per acquistarle. E forse giova riportare un passaggio di San Giovanni Paolo II, nel discorso tenuto all’assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1995, ricordava: “Qualsiasi cultura è uno sforzo di riflessione sul mistero del mondo e in particolare dell’uomo: è un modo di dare espressione alla dimensione trascendente della vita umana. Il cuore di ogni cultura è costituito dal suo approccio al più grande dei misteri, il mistero di Dio”.

 

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