L'editoriale. La Calabria e i terremoti provocati dagli umani: si balla un "criminal tango"

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  22 gennaio 2021 13:00

di ENZO COSENTINO

Lo dichiaro subito in premessa: è un “pezzo” lungo, forse stancante nella sua lettura. Ma dovendo restare forzatamente molte ore a casa può essere un diversivo dalla noia. Tentar non nuoce. E via con il “criminal tango”!

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In Calabria ogni giorno accade un “11 settembre”. E’ un triste destino di questa regione! E il destino è una forzatura dell’uomo “distruttore” della natura. Quindi dei suoi simili ma indifesi, o “strozzati” e purtroppo corruttibili. Se in Calabria, in qualche angolo, vive ancora qualche “costruttore” abbia il coraggio di farsi avanti. E’ pur vero che la scena, specie quella della politica, dove si rappresenta il teatrino dei pupi, vedrà ancora in prima fila “ballerine e ballerini” privilegiati da un sistema che ancora penalizza il merito. Un sistema infarcito di malaffare. Ennesima dimostrazione il terremoto che ha fatto tremare in queste ore la Calabria. I calabresi. Tremare di paura di guardare in faccia il futuro delle loro famiglie, dei loro figli. Paura- si può dire?- anche di esercitare un sacrosanto diritto che è quello della libertà di voto. Si metterà un punto fermo per bloccare i fenomeni devastanti? Certezze non ve ne sono. Solo speranze. Ma un obsoleto detto recita: chi di speranza vivem disperato...muore.

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E i Calabresi allora dovranno mettere da parte la “speranza” e pretendere appunto certezze. Da tutti gli apparati: da quello della Giustizia a quello delle Istituzioni pubbliche della politica, della burocrazia. Anzitutto evitando che il sistema sanità in Calabria diventi un killer invece di essere un presidio per tutelare la salute dei calabresi. Non è più tollerabile quello che sta accadendo a Catanzaro dove per pastoie varie una importante struttura sanitaria privata, accreditata dal servizio sanitario pubblico, sia stata messa alla “porta”. E’ la tragedia, perché di tragedia si tratta, del Sant’Anna Hospital. Lavoratori in lotta per difendere il posto di lavoro a serio rischio, famiglie di ammalati di patologie cardiache che hanno congiunti con la vita sospesa ad un filo. E il Sant’Anna con le sue eccellenze ha già salvato tante vite e tante ancora ne potrebbe salvare. Ma allora si da il caso che politica e burocrazia bloccando l’attività della Struttura e non accelerando i provvedimenti per la ripresa della attività potrebbero diventare gli autori di nuove morti in un momento che c’è già il covid ad “uccidere”. Porre termine al temporeggiamento e darsi una mossa. Rimettere in moto il Sant’Anna Hospital è un dovere. Chi di dovere insomma si dia una mossa. Si facciano i passi decisivi per chiudere la triste vicenda. Prima che la rabbia di chi questa tragedia sta subendo sulla propria pelle esploda. Si diventi tutti responsabili. Se c’è un intoppo dovuto a incapacità lo si elimini. Comunque si chiami!

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Un altro punto: la politica regionale. Prima o poi le elezioni dovranno svolgersi per eleggere il nuovo presidente e il nuovo Consiglio. Si naviga a vista e l’unico fatto nuovo, se così si può dire (ma che è già diventato stantio come ogni cosa in politica) è la scesa in campo per la corsa presidenziale del sindaco di Napoli ed ex magistrato a Catanzaro, Luigi De Magistris. Due quindi i candidati già pronti: De Magistris e Tansi. Sono d’accordo ma la gara la faranno appunto separatamente su “binari paralleli”. Ognuno di loro due spera di “arrivare” primo. E nel centrosinistra e nel centrodestra che “mondo corre”? Non se ne parla alla luce del sole (forse lo fanno in modo riservato al calar del sole)anche se nei rispettivi cosmi c’è folla di concorrenti per le candidature nelle liste mentre tutto tace per quelle a presidente. Centrosinistra: potrebbe saltare l’accordo Pd-5Stelle.

Dal Pd romano sarebbe stato suggerito al commissario Stefano Graziano di spingere per una candidatura di Irto. Il che significherebbe un fischio da “fuorigioco” per l’onorevole Antonio Viscomi che era nella “rosa” dei preferiti dal PD. Il che potrebbe anche significare che nella corsa per la presidenza in “fuorigioco” resta il Pd catanzarese ove mai da questa sponda c’era una sia pure labile aspettativa. Il centrosinistra comunque in Calabria ha diversi problemi da affrontare e risolvere per allinearsi compatto e convinto di vincere ai nastri della partenza per la bagarre elettorale. E il centrodestra? Altro silenzio, comunque assordante per le voci in circolazione. Le componenti partitiche dello schieramento scalpitano. Per la presidenza non è detta l’ultima parola sulla priorità che spetterebbe a FI. La Lega anche con i recenti nuovi assetti della sua organizzazione regionale, vorrebbe muovere le fila di questa partita. Salvini infatti fa di tutto per dimostrare che “ama la Calabria” e ne vorrebbe amministrare le sorti. Aspirazione nobile, senza dubbio e lo scrivo senza punte di ironia. Comunque la partita per la candidatura presidenziale sembra destinata a giocarsi sul campo cosentino. Ed un po’ è anche legata specie in casa Catanzaro alle prospettive sulla prossima tornata elettorale dalla quale dovrà scaturire il “dopo” Abramo del Capoluogo di regione.    

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