L'editoriale. Regionali 2021: il Pd spinge per la candidatura di Irto, ma 5Stelle risponde picche

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Nicola Irto
  24 gennaio 2021 08:37

di ENZO COSENTINO

Pd e 5Stelle sempre più vicini all’accordo in Calabria. Si allungano i tempi per chiudere la “partita”: voci, contraddittorie, che se le porta via il vento. Una cosa è certa: dietro la apparente impasse, invece, c’è discussione. Confusa, a quanto sembra, ma c’è!

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I dem forzano sul nome di Nicola Irto quale candidato alla presidenza. Il gruppo grillino calabrese storce il muso: vi sono ancora decise resistenze. Tucci, Milicchio e Giorno si parlano e si confrontano con il commissario Pd, Stefano Graziano. Ma dal buco esce ancora niente. Anzi, i pentastellati starebbero preparando una controproposta. Non include il nome di Lugi De Magistris, che, in un primo tempo, sarebbe anche stato gradito negli ambienti 5Stelle. C’è l’impossibilità di una conciliazione “politica” fra De Magistris e il PD e l’apparato politico tradizionale del centrosinistra ai quali l’ex pm catanzarese e Sindaco in carica di Napoli ha lanciato, metaforicamente, il guanto della sfida elettorale. Atteggiamento assunto anche nei confronti del centrodestra. Si tratta, ma la telenovela su questo accordo difficilmente ci concluderà con un abbraccio. CinqueStelle pronto a correre anche da solo. Con quale candidato alla presidenza? Bell’interrogativo!

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La situazione politica calabrese, dunque, è nel vortice delle indecisioni, dei veti, di un apparente qualunquismo preoccupante, parlato in tutti i “dialetti”, e delle eccessive personalizzazione. Intanto il prof. Francesco Aiello auspica la rivalutazione del bipolarismo in una Calabria politica dove, però, si sta instaurando, oggi più di ieri, un quasi pentapolarismo. Dove ci porterà? Sicuramente ad una frantumazione delle progettualità per tirare fuori dalla palude i settori più vitali: dalla sanità alla scuola, dall’agricoltura alla piccola e media imprenditorialità. Lo abbiamo già scritto, purtroppo: la nuova competizione elettorale vedrà, soprattutto la crisi del centrosinistra destinato a perdere quote di quel movimentismo civico che si era avvicinato allo schieramento. Forse si potrebbe sentire attratta da nuove “sirene” che “cantano” una nuova Calabria. La Calabria omerica con la sconfitta dei “proci”.

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Manovre molto più fluide, ma segretate nel centrodestra, e le difficoltà non mancano. La candidatura presidenziale è appesa ad un filo. Chi lo manovrerà, ancora non si sa. La Lega punta in alto e Salvini ha messo mano alla riorganizzazione del movimento sul territorio calabrese. Ed ha già in mente chi dovrà essere, eventualmente, il candidato alla presidenza della Calabria. Quanto interessano i giochi di palazzo ai calabresi che pensano per ora al Covid e ai vaccini? Poco o niente.

E per ultimo due sole parole per un giornalista che di Calabria conosce nulla e che dall’alto del suo seggiolino di “grande firma” parla di Calabria. Impari a conoscere questa Regione e i suoi abitanti. Secondo lui la Calabria ha poche speranze per un futuro sicuramente migliore. L’esercito dei superstiziosi si faccia avanti con i classici scongiuri. La classe politica gli risponda, e subito, con i fatti.      

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