L'editoriale. Un appello alla politica: in "ritiro" in Calabria al Grand Hotel "Babele". E' il regno della confusione!

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images L'editoriale. Un appello alla politica: in "ritiro" in Calabria al Grand Hotel "Babele". E' il regno della confusione!
Ernesto Magorno
  06 giugno 2021 18:16

di ENZO COSENTINO

Venite in Calabria! Un invito per politici superstiti dalla prima Repubblica e per quelli dell’ultima ora. C’è il Grand Hotel “Babele” che vi attende. Dove troverete pronti a ricevervi tanti politici di casa nostra. Forse fra di voi vi intenderete – pur facendo finta di parlare lingue diverse- per trovare formule sempre più spinte ed argomenti utili (a voi) per confondere le idee. Un buon risultato, comunque, non è garantito perché i calabresi, via via che voi parlate, non sono disattenti a quel che la politica prepara per loro. Per questa Regione, bella, dolcissima, ospitale ma disincantata. Tutti diciamo di amarla pur offendendola o contribuendo a depauperare le sue risorse naturali.

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La confusione generata dalla politica è in fase di non ritorno. E’ disincentivante per il processo di coinvolgimento che invece tutti i calabresi auspicano. Come tanti Sindaci, ma non tutti! I fatti recenti lo dimostrano. Ed anche, ovviamente, tanti personaggi che ritenendosi primi attori o prime donne sulla scena della politica calabrese fanno “le carte” per spiegare, a modo loro, quale sarà il futuro prossima per la Calabria.

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Dal centrosinistra al centrodestra, passando ai nostalgici del centro “puro” e “cristianeggiante” si preparano alla competizione elettorale di casa nostra. La posta in palio è grossa, importante.

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Andiamo per ordine. A Lamezia come ad una metaforica Teano dei giorni nostri. Boccia –responsabile degli Enti Locali del PD- incontra Nicola Irto che momentaneamente si era tolta l’etichetta di “candidato alla presidenza”. Boccia invita Irto a rientrare nel ruolo perché lo vuole il segretario nazionale dem, Letta. L’ex presidente del Consiglio Regionale risponde: “Obbedisco ma…” Dietro quel “ma” c’è la richiesta di certezza sulla condivisione dello schiramento, messa in dubbio dall’interessato.

Si metteranno d’accordo nel centrosinistra per una nuova indicazione di Irto a candidato presidente senza ombre chiaroscure di …fuga? E’ molto probabile dal momento che le tanto invocate “primarie” potrebbero anche destabilizzare la compattezza dello schieramento. Primarie che allettano e non poco il nuovo partner in dirittura d’arrivo i 5Stelle in formato Conte che dovrà comunque inventarsi una nuova espressione rispetto a quella dello storico fondatore del movimento, attore e politico Beppe Grillo. Da un “Beppe” all’altro. Resta da capire e vedere cosa cambierà nella spirale pentastellata.

Centrodestra. Sembrava lo schieramento più in gamba, cioè solido,ma gli avvenimenti delle ultime ore danno da riflettere. Alle regionali sarà un centrodestra ancora unito o vincolo e…sparpagliato? Soffiano venticelli non tiepidi e primaverili. Sanno più di gelo specialmente nei rapporti Lega-FdI per la leadership dello schieramento. E non solo in Calabria. Si dicono d’accordo Lega e FdI che la primogenitura della candidatura presidenziale in Calabria spetti a FI ma sia Lega che il partito della Meloni si “purgano in salute” e danno i nomi di seconda mano rispetto a quello forzista che resta Roberto Occhiuto. La Lega benedice – se per finta o convintamente non ci interessa- una candidatura Spirlì e lo stesso fa Fdi con l’affermazione della coordinatrice e deputata Wanda Ferro. La cui aspirazione di poter essere la prossima presidente della Calabria è legittima ed è accarezzata da tempo tanto che in tempi non sospetti in una intervista a La Nuova Calabria, in maniera inedita l’on.le Ferro confessò che questa eventualità “è un sogno nel suo cassetto politico che vorrebbe si trasformasse in realtà”.

E che dire della fine che ha fatto il “Tandem” (Tansi-De Magistris)? Ora vanno in monopattino anche se- nonostante l’ex magistrato abbia investito come suo vice l’avvocatessa e politica calabrese Anna Falcone- in queste ore c’è chi lavora diplomaticamente per rimettere i due personaggi  di nuovo su “tandem”. E se invece a mescolare le carte della politica calabrese in formato “regionali” fosse l’entrata in scena del senatore Ernesto Magorno? Mi chiedo ma perché la politica di casa nostra vive solo di interrogativi che cadono quasi sempre nel vuoto? Perché la verità è che la politica non sa che rispondere con i fatti. Con le parole è la prima della classe. Mentre la Calabria resta una delle ultime.  

 

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