Lettera a Tito, nella Calabria ricca di orchidee spontanee Nazareno Circosta scopre una rara specie a Gasperina

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images Lettera a Tito, nella Calabria ricca di orchidee spontanee Nazareno Circosta scopre una rara specie a Gasperina

  03 luglio 2025 15:07

di DOMENICO LANCIANO

Caro Tito, fin da tempi antichissimi e specialmente adesso, ai cultori botanici anche esteri nonché da sempre alle Case farmaceutiche specializzate è noto che la flora della Calabria è tra le più ricche, utili e variegate del mondo. Lo abbiamo verificato negli ultimi anni pure con la presenza di una grande pluralità di orchidee. Lo possono testimoniare ricercatori ed appassionati attuali come Pino Pisani di Serra San Bruno (che ne ha scoperte di nuove e sconosciute) così come il trio di ricercatori del nostro territorio Nazareno Circosta, Rosalba Petrilli, Pino Liberti e tanti altri come Giuseppe Caruso di Catanzaro (a tal proposito rivedi << https://www.costajonicaweb.it/lettere-a-tito-n-290-la-calabria-e-ricchissima-di-orchidee-selvatiche-e-non-solo/ >> del 30 giugno 2020 ).

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Lo testimonia lo stesso GIROS (il Gruppo Italiano per la Ricerca delle Orchidee Spontanee – www.giros.it) il quale, dopo la campagna nazionale ufficiale dell’ultima settimana di aprile 2023 (vedi foto seguente in questo stesso paragrafo), continua a privilegiare il nostro territorio calabrese proprio per la sua enorme ricchezza che stupisce tutti pure perché permette di scoprire sempre nuovi esemplari, spesso assai rari, a volte unici. Rivedi << https://www.costajonicaweb.it/lettere-a-tito-n-465-grande-successo-del-primo-raduno-nazionale-giros-per-le-orchidee-spontanee-in-calabria/ >> di mercoledì 03 maggio 2023. Come riporto al secondo paragrafo 2 della lettera n. 290 del 29 giugno 2020, devo riconoscenza al sempre gentile amico Antonio Rapa (nato a Palèna CH e residente a Monza) per questo mio interesse nato verso i primi di giugno 2018, quando Egli mi ha riferito del successo avuto dal GIROS nazionale in escursione proprio a Palèna pochi giorni prima. Così ho pensato di coinvolgere direttamente e immediatamente sia il dott. Mauro Biagioli (Presidente nazionale di Giros) e sia l’amico Nazareno Circosta, ottimo maestro di Natura territoriale, per realizzare una escursione a Badolato e dintorni; cosa che (più volte rinviata a causa della pandemia del Covid 19) è avvenuta nell’ultima settimana di aprile 2023 con strepitoso successo (tanto è che il discorso continua ancora).

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E continua specialmente e molto frequentemente per Nazareno Circosta, nato sulle montagne delle Serre nella vallata di Pietracupa di Guardavalle (CZ) ma da molti anni residente sulla costa jonica tra Badolato e Santa Caterina dello Jonio.

Infatti, qualche settimana fa, mi ha inviato la foto (qui messa in copertina) che lo ritrae accanto ad un magnifico e raro esemplare di  << Himantoglossum hircinum >> scoperto (sabato 26 aprile 2025) sul colle Paladino di Gasperina (comune che si affaccia aperto e molto panoramico sul nostro Golfo di Squillace) durante una “battuta di caccia all’orchidea” realizzata assieme ad altri amatori di queste meraviglie botaniche.

Vediamo nel seguente paragrafo 1 in cosa consiste questa rara orchidea nella scheda << https://it.wikipedia.org/wiki/Himantoglossum_hircinum >>.

HIMANTOGLOSSUM HIRCINUM  

È una pianta erbacea alta da 20 a 90 cm con due rizotuberi globosi e robusti.  Le foglie sono grandi, ellittico-lanceolate, inguainanti il fusto, acuminate le superiori. L’infiorescenza, densa e multiflora, può portare fino a 80 fiori che emanano uno sgradevole odore caprino. I tepali sono verdi con nervature e margini striati di rosso, conniventi a casco. Il labello è trilobato e di color rossastro o violaceo con la parte basale bianca punteggiata di viola; il lobo mediano, più lungo dei laterali, è nastriforme (fino a 6 cm) e allargato e appena bifido all’apice mentre i lobi laterali sono lineari e leggermente divergenti; lo sperone è breve (3–5 mm) e conico. Periodo di fioritura: da maggio a giugno.

Distribuzione e habitat – È diffusa dall’Europa occidentale al bacino del Mediterraneo centro-occidentale.  È presente in Italia meridionale e in SiciliaLiguria e Piemonte meridionale: specie molto rara. Predilige ambienti aridi su substrato calcareo, scarpate, da 500 fin oltre i 1800 metri di altitudine. (https://it.wikipedia.org/wiki/Himantoglossum_hircinum ).

UNA VITA SECONDO NATURA

 Conosco personalmente il maestro Nazareno Circosta da oltre cinquanta anni. E conosco bene l’amenissimo luogo dove è nato, Pietracupa, in una famiglia di allevatori-contadini. Conosco e ammiro la gente di quel luogo, i cui valori e la cui etica mi riportano a quella che adesso siamo soliti definire “Prima Italia”… la gente di Re Italo … dei “sissizi” (pasti comuni) … la gente dell’Armonia primigenia … come lo erano le comunità degli Indiani d’America o come quelle aborigene dell’Australia che ho conosciuto (quanto basta, entrambe) nei miei viaggi in Canada nel 1994 e in Adelaide nel 1995. Come tutte le altre popolazioni semplici ed antiche, sparse un po’ ovunque del mondo, testimoni di un Eden primordiale stravolto dall’egoismo umano. Inoltre, nato anch’Egli a Pietracupa, ho avuto approfondita dimestichezza con mio cognato Nazareno Petrolo (1946-2007) il quale nel 1973 ha sposato mia sorella Concetta. Per quanto abbia io viaggiato e conosciuto, non ho incontrato persone “costituzionalmente e naturalmente” più sensibili, miti, gentili, generose. Un’altra razza (se così possiamo dire) un altro mondo!… Posso dire che ero in sintonia con loro, poiché anche io sono nato e cresciuto (fin all’età di 12 anni e mezzo) in perfetta armonia e simbiosi con la Natura, in contrada Cardàra (tra cielo, terra e mare), prima di “inurbarmi” in Badolato Marina (conservando sempre, ovunque e comunque quel richiamo della Natura più autentica che custodiamo sempre noi che siamo nati autentici, etici e “primordiali”).

Lo stesso Nazareno Circosta è solito dire ed affermare che, per quanto abbia tentato di stabilirsi lontano dal suo mondo natìo, “primigenio” e più autentico (secondo Natura) è sempre tornato alla base, alle sue montagne, alla sua gente, al suo territorio. Eh sì, perché Egli si sente un “animale territoriale” e lontano dalle sue origini non ci sa proprio stare. Già, durante il servizio militare in Nord Italia, smaniava e sentiva troppo forte il richiamo delle sue montagne. Poi, spinto da amici già emigrati, ha cercato di lavorare in Svizzera, ma dopo poco tempo ha voluto rinunciare persino ad uno stipendio molto remunerativo, per seguire quell’ineliminabile “richiamo della foresta”.

Subito dopo ha tentato un concorso nelle Ferrovie dello Stato, sperando che potesse essere collocato a lavorare nella nostra zona; però, essendo stato destinato nella zona di Milano, ha preferito rinunciare, convinto di non poter vivere in una Lombardia assai lontana e allora ancora assai inquinata. Purtroppo, la devastante alluvione di Capodanno 1973 ha cancellato la sua Pietracupa, costringendo tutti i suoi abitanti a trovare rifugio nei paesi rivieraschi jonici, specialmente Badolato, Santa Caterina Jonio e Guardavalle. Allora, Nazareno ha cercato di fare il meccanico di auto, moto e mezzi agricoli in Badolato Marina … però ha rinunciato pure a questa utile e proficua dimensione, tornando alla Natura, alla terra. Da decenni ormai fa soltanto e a tempo pieno l’agricoltore biologico perché nessuno può fare il contadino meglio di chi ama fin da bambino la Natura, seguendone gli insegnamenti.

Così, vive molto dignitosamente coltivando e vendendo i suoi prodotti genuini della sua amorevole agricoltura, coltivati senza alcun pesticida o integratore chimico. E’ anche apicoltore, diventando, con l’esperienza, uno dei migliori della Calabria. In tali ruoli partecipa a convegni anche interregionali ed è ascoltato da coloro i quali intendono vivere e lavorare proprio “secondo Natura”.

E sono assai lieto che, tra tanto altro, è sensibile pure alla coltivazione dell’avocado … quella pianta tropicale, originaria del Messico e dell’America centrale, che per primo ho portata io a Badolato Marina (in particolare a suo cognato Valentino Paparo, al perìto agrario Salvatore Marchese, direttore di Ufficio Postale, e ad altri amici) a metà degli anni settanta, quasi cinquanta anni fa. Una di queste piante di allora è alta quasi quindici metri e fruttifica ancora in modo abbondante, nell’orto di Vodà, a pochi metri dal ponte sul torrente omonimo (vedi la foto n. 6 di questo paragrafo).

Adesso, Daniele il figlio di Nazareno sta tentando di fare attecchire, in un terreno attorno al torrente Ponzo, alcune piante tropicali, prime tra tutte proprio l’avocado (rivedi << https://www.costajonicaweb.it/lettera-a-tito-n-463-la-promettente-coltivazione-dellavocado-sulle-rive-del-mare-jonio/ >> di lunedì 17 aprile 2023) sperando di poterne fare una vera e propria piantagione. Speriamo bene, poiché tali coltivazioni sono possibili, specialmente adesso con i cambiamenti climatici che portano temperature davvero sub-tropicali, come in quasi tutto il Sud Italia.

NAZARENO CIRCOSTA “GIGANTE DELLA CALABRIA”

 Nazareno Circosta (nella foto di questo paragrafo 3) ama così tanto la Natura che sente proprio impellente il bisogno di infondere pure in altri questo suo grande Amore. Perciò, insegna sul campo ai suoi episodici allievi (di ogni età) come riconoscere le erbe commestibili o medicinali e come evitare quelle nocive. Collabora con alcune scuole della nostra zona (specialmente elementari) e effettua corsi estivi per turisti. Due mesi dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia (24 febbraio 2022), nel clima di un’eventuale o probabile terza guerra mondiale, ha avviato un “corso di sopravvivenza alimentare” e questa notizia (lanciata da Alessandro De Virgilio dell’Agenzia Giornalistica Italia di Catanzaro) è stata largamente pubblicata pure a livello nazionale come in << https://gazzettadellemilia.it/cronaca/costume-e-societa/item/36780-badolato-di-calabria-corsi-di-sopravvivenza-alimentare-in-caso-di-guerra-mondiale,-aperte-le-iscrizioni/ >> (30 aprile 2022).


Nazareno Circosta

Ma fa ancora di più. In pratica, Nazareno è diventato un “educatore ambulante” nel senso che ormai non manca occasione ovunque possa andare o essere invitato (specialmente tra amici e conoscenti) per sensibilizzare le persone a cercare di vivere il più possibile secondo Natura. Così è diventato un vero e proprio “apostolo” di tali valori; e come tale è consultato e ricercato. Hai presente un medico?…

Ovunque vada c’è sempre qualcuno che gli chiede un parere, una consulenza (gratuita), una diagnosi… Diciamo che “sta facendo scuola” ed è diventato un precursore, un importante punto di riferimento per il territorio. Un vero e proprio personaggio! … E, a proposito di territorio, conosce le montagne delle Serre (ma anche le Marine joniche) come le sue tasche.

E conosce bene pure la maggior parte delle montagne calabresi dall’Aspromonte alle Serre, dalla Sila al Pollino. Pure per questo l’Università delle Generazioni Lo ha riconosciuto come GIGANTE DELLA CALABRIA assegnandoGli l’omonimo Premio per il primo maggio 2019 – Festa del Lavoro e dei Lavoratori (rivedi << https://www.costajonicaweb.it/ecco-i-12-premiati-giganti-della-calabria-per-lanno-2019/ >> del 24 aprile 2019).

CALABRIA VERGINE

Per capire meglio il mondo di provenienza di Nazareno Circosta (cioè le montane delle Serre Joniche e in particolare Pietracupa di Guardavalle, in provincia di Catanzaro) sarebbe utile leggere il breve ma intenso e stupendo racconto del prof. Vincenzo Squillacioti (oggi direttore de LA RADICE di Badolato), il quale, agli inizi della una carriera di insegnante elementare, è stato (ai primi anni sessanta del secolo scorso) per qualche tempo in quella zona disagiata di Pietracupa Vecchia, quando questa dimenticata frazione non aveva né acqua nelle case, né elettricità né una strada per essere raggiunta. Insomma un mondo fuori dal mondo. Un mondo a sé, primitivo e antico, etico ed autentico, non ancora corrotto dalla cosiddetta civiltà. Ho scoperto tale racconto-capolavoro nel 1965, quando due studenti badolatesi (Vincenzo Procopio e Domenico Lopilato) al quinto anno dell’Istituto per Geometri di Siderno lo avevano pubblicato sul loro giornalino scolastici L’ARCO. Essendo assai emblematico (come il libro “Cristo si è fermato ad Eboli” di Carlo Levi), da allora in poi l’ho sempre tenuto presente e l’ho sempre diffuso a chiunque lo potesse gradire e l’ho ricordato e persino riportato in alcuni miei scritti (articoli giornalistici o libri), come ad esempio alle pagine 147-149 del settimo volume I MIEI VIP del << Libro-Monumento per i miei Genitori >> andato in stampa in un una collana di sette “gemme” nel maggio 2007 nella Grafica Isernina di Sant’Agapito, qui in Molise, dove sono esule dal primo novembre 1988.


Vincenzo Squillacioti

Si capisce bene come e quanto mi piaccia e come sia entusiasta di questo pur breve racconto (etico) di Vincenzo Squillacioti (nella foto di questo paragrafo 4). Ad esempio, l’ho riportato per intero come “Lettura parallela” alla fine della mia “Lettera su Badolato n. 7” che hai pubblicato domenica 14 febbraio 2016 ( rivedi << https://www.costajonicaweb.it/lettere-su-badolato-n-7-capitolo-quarto-primi-tre-anni-universitari-novembre-1970-giugno-1973/ >>). Ne ho fatto rifermento al paragrafo 3 di << https://www.costajonicaweb.it/lettere-a-tito-n-594-autori-del-nostro-territorio-giovanna-durante-con-vincenzo-squillacioti-di-badolato-e-domenico-tucci-di-petrizzi-cz/ >> che hai pubblicato domenica 23 febbraio 2025. Anche se sempre meno, c’è ancora una CALABRIA VERGINE … quella etica della CALABRIA PRIMA ITALIA, quella di Re Italo e dei sissizi. Ed io, ogni qual volta scendo in Calabria, effettuo sempre il pellegrinaggio di rituffarmi in questo mondo primitivo ed autentico che ormai si trova soltanto tra le nostre montagne. Ed è la stessa Calabria primitiva ed autentica (soprattutto degli eremiti e di altri spiritualisti ed etici) ricercata e frequentata dal fraterno amico Vito Maida di Soverato. (1946-2004).

GUIDA ALLE ORCHIDEE D’ITALIA

Caro Tito, recentemente l’amico Nazareno Circosta mi ha fatto (molto generosamente) dono della “terza edizione interamente aggiornata” dell’interessantissimo volume << ORCHIDEE D’ITALIA – Guida alle orchidee spontanee >> – edito da “Il Castello” (www.ilcastelloeditore.it) di Cornaredo MI; in precedenza, qualche anno fa, mi aveva fatto dono della seconda edizione. Tale copia mi è giunta ad Agnone tramite Corriere Bertolini (BRT).

L’edizione celebra i trenta anni (1994-2024) del GIROS – Gruppo Italiano per la Ricerca sulle Orchidee Spontanee APS (associazione di promozione sociale). La Guida (che ha pure un’edizione in lingua inglese) è stata curata dal presidente del GIROS, dott. Mauro Biagioli, e da Maria Grazia De Simoni. Davvero un gran bel lavoro; sicuramente assai faticoso e certosino, però meravigliosamente eccezionale ed utile. Le sue attuali 480 pagine elencano, raccontano ed illustrano (pure con centinaia e centinaia di stupende fotografie a colori) tutte le orchidee spontanee trovate dai soci o segnalate al GIROS da altri amatori e collaboratori. In pratica il GIROS ha sedi o corrispondenti in tutte le regioni italiane e dialoga pure con gli amatori esteri. Ormai è diventato un punto di riferimento imprescindibile nel panorama non soltanto italiano.

Il grande lavoro fatto dal GIROS, in questi 30 anni e più, ha sensibilizzato assai il mondo culturale nazionale e locale verso la valorizzazione ed il rispetto di questa bella e preziosa specie botanica spontanea di cui è assai ricco il nostro pianeta, ma specialmente l’Italia ed il Mediterraneo tutto.

In particolare, le annuali ricerche collettive effettuate dal GIROS nazionale in alcuni territori in tutte le regioni ha generato pure un piccolo ma significativo indotto turistico, a seconda delle realtà locali. Infatti, come sta accadendo pure a Badolato e dintorni (dopo l’escursione di aprile 2023) alcuni soci del GIROS e i loro accompagnatori continuano a frequentare il nostro territorio e tante altre zone della Calabria. Così come – mi conferma ogni anno l’amico Antonio Rapa – sta succedendo a Palena, comune alle falde della Maiella (detta Montagna Madre).

Inoltre, generando bellezza ed entusiasmo, i gruppi locali producono, a loro volta, video e riviste e persino libri e siti web sulla consistenza delle orchidee spontanee nel proprio territorio (tanto è che si potrebbe realizzare una vera e propria specialistica “Biblioteca delle Orchidee”).

Così facendo contribuiscono non soltanto alla maggiore e migliore conoscenza della specie (di cui spesso scoprono novità sconosciute e non ancora catalogate) ma espandono la sensibilità naturalistica oggi più che mai necessaria per la salvezza e valorizzazione del nostro territorio e del pianeta.

SE TORNASSI INDIETRO …

Ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha pensato (o sospirato) … “Ah, se potessi rinascere!…” oppure “Ah, se potessi tornare indietro!…” … pensando così di immaginare di cambiare in meglio la propria vita, specialmente in base alle esperienze positive o negative che ha accumulato oppure in base a nuove conoscenze e convincimenti sopravvenuti nel corso degli anni. Anche se sono davvero assai felice così, poiché ho intrapreso una vita etica convinta e “vocazionale” in tutto e per tutto, a volte non sono esente da tali sospiri. Sicuramente avrei scelto di fare il naturalista a tempo pieno. In questo somiglio molto a mio padre che, nato contadino e poi ferroviere, amava visceralmente la nostra terra e frequentava i vivai, le fiere dell’agricoltura e ha realizzato numerose innovazioni sui terreni di sua proprietà. Si sentiva in perfetta Armonia ed era davvero totalmente felice. D’altra parte, come ho scritto sopra e in altre lettere a te indirizzate, pure a me piacciono le innovazioni in tutti i campi; in particolare è da metà degli anni settanta (da tempi insospettabili a riguardo) che in casa faccio spesso scaturire una piantina da un seme di avocado appena mangiato. E vado distribuendo piantine a parenti ed amici, sperando che, piantandole nei loro terreni, se ne possano giovare loro e il territorio (come primo nucleo di diffusione ed avanzamento). Recentemente, ho donato quattro piantine (alte mediamente circa 80 cm) a Raffaele Bassani, il gentilissimo mio vecchio amico di Termoli, che le ha piantate nel suo giardino in riva al mare della sua città. Pare che abbiano attecchito e, adesso, trascorso il previsto tempo, aspettiamo che possano fruttificare come è avvenuto per la ormai gigantesca pianta di avocado di Vodà di Badolato Marina (che adesso ha quasi cinquanta anni d’età).

Caro Tito, giunto all’esperienza dei 75 anni e con gli studi fatti (sui libri e specialmente sul campo della concretezza individuale e sociale), mi sono sempre più convinto che la nostra Calabria (quasi certamente più di ogni altra regione non soltanto italiana ma anche mediterranea) sia stata un vero e proprio Eden (etico, ambientale ed antropologico) e, per alcuni versi, continua ancora ad esserlo, nonostante tutte le offese e gli oltraggi che riceve quotidianamente dall’interno e dall’esterno.

Ne è convinto pure il filosofo di Soverato, Salvatore Mongiardo (illuminato e lungimirante saggista nonché scolarca della Nuova Scuola Pitagorica di Crotone). Studiando pure la “Prima Italia” (anche quella di Re Italo) siamo entrambi convinti che la Calabria ha ancora tante altre cose da dire al mondo (come era convinta nel 1939 Gertrude Slaughter, docente all’Università americana del Wisconsin, lasciandone testimonianza scritta nel libro “Calabria la prima Italia” edito in italiano nel 2023 da Giuseppe Meligrana di Tropea, con la traduzione di Sara Cervadoro).

Questo è il nostro principale Testamento sociale … riscoprire e valorizzare la Calabria Prima Italia. Adesso tocca ai calabresi davvero veraci (ma anche a tutti coloro che, in particolare, amano l’Etica e l’Armonia) continuare a scoprire, a studiare e ad approfondire questa UNICITA’ (attestata dalla Storia). Nazareno Circosta e quei pochi come Lui fanno parte integrante di questo studio, di queste scoperte, di questi approfondimenti, di questo più autentico Progetto datato 1982, di questo orgoglio da spendere per la propria felicità e per la felicità dell’intero genero umano.

LE LEGGI DELLA NATURA E QUELLE DEGLI UOMINI

Caro Tito, mi sembra una preziosa occasione, questa di Nazareno Circosta, per accennare ad una questione capitale dell’esistenza umana: le leggi della Natura e quelle degli Uomini (ovvero degli Stati mercantili e persino delle Religioni, solitamente spacciate come Leggi di Dio). Ci sarebbe da approfondire molto, ovviamente; ma qui voglio riportare soltanto un esempio assai attuale … quello del lavoro esterno sotto il sole nelle ore più calde della giornata. Se ne discute molto proprio in questi giorni, a proposito delle temperature assai elevate, ma soltanto perché si sono registrate troppe morti sul lavoro dovute al caldo eccessivo.

Mi chiedo: si prevede tutto, non si poteva prevedere che durante la canicola sarebbe meglio non esporsi ai raggi solari troppo intensi?… Mi sembra una osservazione fin troppo ovvia ed elementare. Sai come lo risolvevano i nostri contadini??? … AVEVANO ORARI FLESSIBILI … si astenevano dal lavorare nelle ore centrali più calde (10-16 orario solare corrispondenti alle attuali ore 11 -17) … però, in compenso lavoravano nelle ore più fresche (da appena il cielo si schiariva con l’aurora o l’alba, cioè dalle ore 4 fino verso le 9 massimo le 10-11 di mattina); poi riprendevano nel tardo pomeriggio (verso le 17 fino a quando faceva buio).

Comunque, complessivamente la giornata lavorativa si aggirava sempre attorno alle 8-10 ore. Invece, mio padre, che faceva il cantoniere ovvero l’operaio nella manutenzione dei binari (e quindi lavorava d’estate e d’inverno all’aperto sotto pioggia, freddo o sole cocente) non godeva di soste per difendersi da temperature troppo intense, come, appunto, il caldo eccessivo.  Ecco una dimostrazione della differenza più umana del mondo contadino, che seguiva le leggi della Natura, rispetto alle leggi troppo rigide dello Stato (quindi degli uomini). Nel caso di mio padre, le leggi delle Ferrovia dello Stato.

La verità è che da sempre c’è lo sfruttamento delle persone (specialmente dei lavoratori spesso concepiti come schiavi o addirittura penitenti) … un lascito mentale delle antiche schiavitù … (cosa che la civiltà della Prima Italia, nell’attuale Calabria, aveva ben capito già con Re Italo 3500 anni fa e poi, su suo esempio, pure i coloni Greci i quali con Zeleuco di Locri (663 – ? a. C.) hanno abolito la schiavitù migliaia di anni prima della Russia (1861) e degli Stati Uniti d’America (ufficialmente il 18 dicembre 1865) e così via.

Vedi quale e quanta civiltà ha insegnato la nostra Calabria Prima Italia al mondo?… Mi meraviglio come mai, sapendo queste cose, noi calabresi non ci appassioniamo tanto da tuffarci nella storia della Calabria Prima Italia che è ricca di piacevoli sorprese, in anticipo su tutti gli altri popoli, anche mediterranei. Spero di poterci tornare, per esaminare qualcuno dei tanti aspetti della nostra più antica civiltà che ci lascerà davvero senza fiato, assai stupiti ed ammirati, suscitando l’orgoglio che in parte abbiamo perso con le varie occupazioni di altri popoli troppo arretrati rispetto a noi, forti soltanto militarmente ma non eticamente.

SALUTISSIMI E DIFFIDARE DALLE IMITAZIONI !!!

Caro Tito, scoprire, studiare, approfondire e applicare l’Eden Calabria lo dobbiamo specialmente alle nuove generazioni (vedi, ad esempio, << https://www.costajonicaweb.it/universita-delle-generazioni-eden-calabria/ >> di giovedì 25 giugno 2020 ). Ritengo che Nazareno Circosta (co-protagonista di questa “Lettera n. 618”) stia facendo egregiamente la propria parte, specialmente quando (con affetto davvero paterno o di nonno o di bisnonno quale è diventato di recente) sensibilizza all’armonia territoriale le scolaresche o i turisti che vengono da altre regioni e si affidano a lui per conoscere la genuinità dei suoi prodotti biologici e della vasta gamma naturalistica che c’è in questa zona della Calabria come esempio di tutta la nostra regione.

E, tra tanto altro, il valore di Nazareno Circosta (così come il nostro stesso valore personale e sociale) si misura pure in questa sua vocazione intergenerazionale. Cerchiamo di diffidare dalle cattive imitazioni, fatte spesso per motivi di speculazione economica o per altri secondi o reconditi fini. L’Eden Calabria e la Calabria Prima Italia non si possono contraffare o snaturare; prima o poi diventa palese l’inganno, poiché emerge sempre la verità, smascherando gli imbroglioni.

Caro Tito, Nazareno Circosta si rende disponibile per chi intenda approfondire, pure nella pratica, il discorso della sua filosofia naturalistica. Per chi desidera contattarlo, questi sono i suoi recapiti più veloci: telefono mobile 330-643553 (pure whatsapp) e << nazarenocircosta@gmail.com >> il suo indirizzo di posta elettronica.

Ovviamente non sempre è in grado di rispondere immediatamente, specie quando è impegnato nei lavori agricoli; ma sicuramente, a fine giornata, potrà riscontrare tutti coloro che l’avranno contattato. Sperando di aver reso un buon servizio al nostro territorio, riscrivendo sulle nostre orchidee spontanee e sul singolare ma imitabile personaggio quale è Nazareno, noi ci salutiamo qui … sempre ringraziando te e i nostri gentili lettori (in particolare coloro i quali ci seguono da più tempo). Alla prossima “619”. Cordialità e “buon caldo” a tutti. Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)

ITER-City, giovedì 03 luglio 2025 ore 11.11 – Da 57 anni (dal settembre 1967) il mio motto di Wita è “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto” (con Amore) – BASTA ARMI – BASTA GUERRE – Le foto mi sono state fornite dagli interessati.

 

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