Mengani: "La voce della flottiglia: un messaggio che rompe l’indifferenza"

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images Mengani: "La voce della flottiglia: un messaggio che rompe l’indifferenza"
Teresa Mengani
  02 ottobre 2025 10:30

di TERESA MENGANI

 Ci sono momenti in cui la realtà sembra scivolare via sotto il peso dell’abitudine, dell’indifferenza o della rassegnazione. Governi miopi, preoccupati più della propria sopravvivenza politica che del bene comune, si affrettano a confezionare narrazioni rassicuranti. Giornalisti compiacenti o superficiali  che ne incarnano la visione riduttiva, diventano megafoni di una prospettiva povera di coraggio, che riduce la complessità a slogan, soffoca il dissenso e prova a sterilizzare il pensiero critico.

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In questo scenario, la flottiglia ha scelto di lanciare un messaggio dirompente. Non con le parole vuote, ma con un gesto concreto, collettivo, simbolico e profondamente politico. La loro azione non è stata solo un atto di protesta: è stata la dimostrazione che la società civile, quando si muove, può ancora scuotere coscienze e aprire varchi di speranza. Il valore della flottiglia sta proprio nel suo coraggio di prendere posizione. In un’epoca in cui spesso il dissenso viene delegittimato o ridicolizzato, ribadire l’importanza dell’impegno sociale è un atto rivoluzionario. La loro iniziativa ha ricordato che la giustizia, i diritti umani, la solidarietà non sono parole astratte, ma doveri concreti che richiedono azione, sacrificio e responsabilità.

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Questa flottiglia ha sfidato l’immobilismo e l’inerzia. Ha detto “no” a chi preferisce nascondere la testa sotto la sabbia. Ha scelto di mostrare che la dignità umana non si difende nei palazzi del potere, ma nelle strade, nei porti, nei luoghi dove la vita e la sofferenza delle persone diventano realtà tangibile. Il messaggio rivolto ai popoli indifferenti è chiaro: non possiamo restare spettatori passivi. L’indifferenza è il terreno fertile su cui prosperano le ingiustizie, le guerre dimenticate, le disuguaglianze normalizzate. La flottiglia ha scosso questo torpore, ricordandoci che la storia non la scrivono solo i governi o i giornali, ma anche i cittadini che scelgono di non voltarsi dall’altra parte. È un invito potente a riappropriarci del nostro ruolo civico, a non cadere nella trappola della rassegnazione, a credere che anche piccoli gesti di partecipazione possano incidere.
Per tutto questo, non possiamo che ringraziare la flottiglia.

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Non solo per quello che ha fatto, ma per ciò che rappresenta. Ha dimostrato che l’impegno sociale non è un lusso per pochi idealisti, ma un dovere collettivo; che la voce del dissenso, quando è autentica, è una forza che illumina il cammino. Oggi, la loro azione ci consegna una responsabilità: non lasciare che questo messaggio si disperda nel rumore mediatico, ma farlo vivere nei nostri comportamenti quotidiani, nelle scelte individuali e collettive, nella capacità di costruire comunità più giuste e solidali.  La flottiglia ci ha ricordato che l’alternativa all’indifferenza esiste, e che sta a noi raccoglierne l’eredità.
 

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