Nel ricordo di Giusi Verbaro, la figlia Caterina: "Poetessa, intellettuale, madre unica"

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images Nel ricordo di Giusi Verbaro, la figlia Caterina: "Poetessa, intellettuale, madre unica"

  14 agosto 2025 17:33

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

“Poetessa, intellettuale, made unica”.

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Sono le parole colme di emozioni di Caterina Verbaro, ordinario di Letteratura italiana, preso la Lumsa e figlia di Giusi Verbaro, nel corso della presentazione del libro dal titolo, “Giusi Verbaro La parola che quadra e che scompiglia”, Poesie 1971-2013, a cura di Caterina Verbaro, svolta ieri sera a Soverato, nell’ambito della brillante iniziativa, La Terrazza della Poesia al Miramare, che ha fatto registrare un’ampia ed eterogenea partecipazione.

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L’iniziativa è stata moderata dall’altra figlia della poetessa e giornalista Rai Viviana Verbaro e accompagnata dalle letture di Rosanna Tedesco e dalla chitarra di Gaspare Tancredi.

Puntuali i saluti del sindaco di Soverato, Daniele Vacca e della presidente Bds, Maria Procopio.

“Abbiamo pensato di produrre un libro, un’antologia che racchiudesse la quintessenza della sua opera di poesia e critica – aggiunge la docente - che la ricordasse come intellettuale, persona e poetessa. Come madre, è stata estremamente stimolante e l’amore per la liberà e le parole, al centro del suo modello e del suo esempio che ci ha lasciato”. 

Poesie preferite “Ho riscoperto che c’è un intero libro del 1981 che s’intitola “Valenze variabili” ed è una specie di dialogo con me che all’epoca avevo 18 anni, un dialogo intergenerazionale che mi ha commosso e quindi direi che le mie preferite sono le poesie comprese in questa vecchia raccolta”. 

E conclude: “Non faccio altro che dire ai ragazzi all’Università di leggere le poesie perché sono convinto che si ratto di importante patrimonio didattico e formativo”.

Salvatore Iacopetta, dottorando in educazione dei linguaggi e cultura presso la Lumsa di Roma: “Non ho conosciuto Giusi Verbaro. la mia professoressa mi propose questa poetessa calabrese come me e la mia qundi è una conoscenza ideale e spirituale ed è interessante andare a scovare le lettere e gli inediti conservati presso l’archivio di Firenze e la biblioteca De Nobili e andare a vedere il percorso artistico della poetessa. I suoi versi raccontano la vita non solo superficiale ma tutto ciò che c’è dietro la vita, una parte metafisica una sorta di razionalità che la caratterizza che ci racconta l’esistenza nelle parti più profonde. Definirei il suo stile scientifico, razionale meticoloso, puntuale”.

Daniela Pietragalla, italianista e facilitatrice della società italiana di medicina narrativa: “Serata molto importante perché è un posto così bello, una terrazza dedicata alla poesia che non è soltanto creazione artistica, ma un modo per ristrutturare linguaggi e veicolare emozioni che in altro modo non si riescono a trasmettere. Le poesie sono molto dense di significato, intertestualità di poeti che ancora oggi hanno molto da dire ai giovani”.

Luigi La Rosa già docente di letteratura italiana: “Non è uno sguardo da docente o critico ma i motivi affettivi che mi legavano a Giusi Verbaro potrebbero far velo alla mia interpretazione, ma si tratta senz’altro di una poetessa particolare che aveva il dono dalla parola che deriva dall’esser donna. La femmina non è soltanto fertile ma anche colei che parla e sente le voci che noi maschi non sempre sentiamo. In più c’è quel sentimento sul mondo che squarcia orizzonti inesplorati”.

Infine, Daniele Vacca, sindaco di Soverato: “Stasera è un’emozione che oltre a ricordare Giusi Verbaro ricorda che questo spazio mare di Soverato è dedicato proprio a lei e l’amministrazione ha pensato di ripristinare la storica fontana e penso che attraverso il suo ricordo la cultura torni in primo piano”.

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