A 40 anni dalla morte di Vittorio Bachelet

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Gian Paolo Stanizzi
  12 febbraio 2020 08:34

di GIANPAOLO STANIZZI*
 
12 febbraio 1980
Quaranta anni!
Sono trascorsi quaranta anni! Una vita!
Ero lì, quasi vicino a lui.
Da poco avevo superato l' esame di Diritto Parlamentare nella Facoltà di Scienze  Politiche, una materia complementare per noi, studenti di Giurisprudenza.
Un ricordo che non ho mai cancellato dalla mia memoria!
Una scena terribile! Lui, il Vice Presidente del CSM Vittorio Bachelet, ormai senza vita, rannicchiato all' angolo del pianerottolo vicino la grande vetrata che immetteva nel piazzale della Città universitaria. Io che, solo pochi attimi dopo l' uccisione, passavo da quel luogo.
Io, fino a quel momento felice del bel 28 intascato e portato a casa!
Una indelebile immagine stampata nel mio book cerebrale!
11 febbraio 2020
Oggi, Gregorio, il mio primogenito a tavola, al ritorno da scuola, mi dice: "Papà, domani verrò in Tribunale; ci sarà un ricordo del Prof Bachelet."  
"Che meraviglia!", le mie immediate e spontanee parole. Cosi come spontanee le mie lacrime, perdonatemi la confessione!
Lacrime di felicità, perché per la prima volta mio figlio metterà piede in quello che considero il Tempio del mio  lavoro.
Lacrime di commozione, perché questo ingresso coincide con il ricordo di questo grande Uomo e grande Magistrato! Allora, che fare - mi domando-. Mi perdonerà l' ottimo timballo di riso preparato dalla mia paziente mogliettina, ma scatto dalla sedia e prendo subito dalla mia libreria la raccolta dei discorsi tenuti dal Prof. Vittorio Bachelet durante la sua presidenza dell' Azione Cattolica Italiana.
Un libro acquistato anni fa, trovato sui banchi di un mercato antiquario romano, sicuramente non apprezzato da chi lo aveva perché fuoriuscito dalla biblioteca di una importante radio nazionale!
 Segno dei tempi che viviamo? Forse!
Lo sfogliamo insieme, gli racconto ancora una volta quella terribile giornata, gli ricordo l' importanza di mantenere vivo il ricordo di questi grandi Uomini che hanno ricoperto con grande onore e diligenza l' incarico ricevuto, in difesa della nostra Nazione e di noi Cittadini!
Uomini, Bachelet uno di questi, che hanno perduto la loro vita per difendere gli interessi della collettività!
Non potevo, perciò, prima di rientrare in studio, non dedicare un po' di tempo ad una veloce rilettura di questo libro e ad una breve ricerca che potesse ricordare al meglio questa figura.
E cosa di meglio, in un periodo che definire drammatico dal punto di vista etico - morale per il mondo giudiziario catanzarese è poca cosa - se non ricordare le parole dette dal figlio Giovanni, quelle parole che sicuramente sarebbero state dette dal padre Vittorio?
'Preghiamo per i nostri governanti», disse dal pulpito della chiesa, durante l’orazione dei fedeli. Fece i nomi del Capo dello Stato Sandro Pertini e del Presidente del Consiglio Francesco Cossiga, seduti in prima fila; poi citò «i giudici, i poliziotti, i carabinieri, gli agenti di custodia e quanti oggi, nelle diverse responsabilità, nella società, nel Parlamento, nelle strade continuano a combattere in prima fila per la democrazia, con coraggio e amore». Ancora oggi, entrerò nel mio Palazzo di Giustizia. Mi accompagnerà il ricordo di questo grande Magistrato. 
 
Continuerò a portare avanti, nonostante tutto e con l' aiuto del Signore, anche le mie, finora inascoltate, battaglie in difesa della Legalità nella Pubblica Amministrazione. Perché non può esserci Legalità dove non esiste una "democrazia burocratica", una burocrazia libera da lacci, lacciuoli e condizionamenti di consorterie di ogni sorta.
 
     *Avvocato ed ex studente della Sapienza di Roma

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