Bandiere blu in Calabria, il Codacons incalza: "Necessario conoscerne i criteri di selezione e verifica"

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Francesco Di Lieto, vice presidente nazionale del Codacons
  31 luglio 2019 18:33

Le bandiere blu "sventolano" sul mare sporco? Questo emerge dalla protesta inoltrata da un vacanziere di San Nicola Arcella (LEGGI QUI). Ed è proprio alla luce di questa lettera che il Codacons scende in campo e rilancia: "FEE Italia deve chiarire i criteri per la distribuzione di vessilli  anche alla luce di alcune segnalazioni ricevute che rischiano di gettare ombre sulle assegnazioni e, soprattutto, rischiano di trasformarsi in un boomerang per migliaia di turisti alla ricerca di una vacanza da sogno".

Il Codacons, dunque, per voce del vice presidente nazionale, Francesco Di Lieto, chiede a FEE Italia di documentare e rendere pubbliche tutte le verifiche eseguite per accertare la qualità delle acque ed i prelievi e le analisi effettuate per ognuna delle 368 spiagge “più belle d’italia”. Ma non solo, il Codacons chiede di avere accesso alle verifiche effettuate circa l’effettiva pulizia delle spiagge, la tutela degli ecosistemi marini, le verifiche sulla presenza dei cestini per la raccolta differenziata per i rifiuti “regolarmente mantenuti in ordine”, la presenza di servizi igienici con smaltimento controllato delle acque reflue, le verifiche effettuate circa il divieto di ogni tipo di discarica, il continuo monitoraggio degli habitat marini e lacustri; l’esistenza di piani di emergenza per la sicurezza ambientale, fino alla presenza di una fonte di acqua potabile sulle spiagge.

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Appare davvero singolare come in alcune località non vi sia acqua potabile neppure aprendo i rubinetti quando, poi, quelle stesse località risulterebbero essere talmente fortunate da avere una fonte d’acqua potabile addirittura sulla spiaggia.

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Dopo lo “schifo” documentato da un turista - prosegue Francesco Di Lieto del Codacons - pretendiamo di conoscere tutti i criteri di selezione e tutte le verifiche propedeutiche all’assegnazione del prestigioso riconoscimento. Qualora non dovessimo avere risposte non esiteremo a presentare un esposto in Procura, per tutelare i consumatori e provvederemo a richiedere i danni laddove i requisiti previsti per l’assegnazione non dovessero effettivamente sussistere.

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