Biblioteca civica di Cosenza, De Caro: "Bene la road map prospettata dal sottosegretario ai Beni culturali Orrico"

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  22 febbraio 2020 16:01

“Apprezzamento per le posizioni espresse dal sottosegretario ai Beni culturali, Anna Laura Orrico” è stato formulato dalla presidente di Civica Amica, Gilda De Caro, in merito agli “impegni precisi che arrivano direttamente dal Ministero e parlano di risollevare le sorti della biblioteca Civica con investimenti economici già in corso e nuove partnership operative mirate ad aumentare la qualità dell’offerta e l’operatività della biblioteca di piazza 15 Marzo.

La strada intrapresa a nostro avviso è quella giusta, d'altronde sembra andare nella direzione auspicata da anni, nel silenzio più totale della politica cittadina, da Civica Amica.

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"Al punto in cui siamo- scrive -  riteniamo che il Piano annunciato dal sottosegretario rappresenta un buon punto di partenza a patto che venga collocato all’interno di un percorso di tutela, recupero e rilancio della nostra biblioteca storica. La Civica, pur non essendo tecnicamente un patrimonio statale, resterà un ente di proprietà della città e dei cosentini e questo è un risultato che prescinde del tutto dal colore politico di chi lo sta portando avanti e coinvolge tutti i soggetti che hanno a cuore la storia della città, il riconoscimento della sua identità e la difesa dei presidi culturali più veri e autentici.  Nel piano del Ministero i debiti esistenti con il demanio dovranno essere sanati dalla Provincia mentre i Beni culturali sottoscriveranno un accordo per la concessione degli spazi in comodato gratuito alla Civica".

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"Una gestione rinnovata con Comune e Provincia come unici soci dopo la fuoriuscita dell’Accademia cosentina darà la possibilità di allargare la governance della Civica ad enti e associazioni del territorio di riconosciuto prestigio e valore. E qualora – come ulteriore garanzia per l’Istituto di piazza 15 Marzo - Comune e Provincia non dovessero adempiere a quanto previsto dagli accordi e dallo statuto, la Biblioteca potrà essere “statalizzata” mantenendo sempre la propria specificità definita da un patrimonio librario inalienabile e non trasferibile altrove”.

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