Coronavirus. Il Miur chiarisce: "Scuola a distanza e rimborsi gite". Quasi 4 milioni di studenti a casa. Misure anche da Regioni centro-sud 

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La ministra Lucia Azzolina
  24 febbraio 2020 19:40

di VALENTINA RONCATI

Didattica a distanza, misure per dare risposte in merito ai rimborsi per le gite scolastiche saltate, invio di personale preparato per dare man forte agli Uffici territoriali e per gestire, oltre agli aspetti sanitari, quelli che riguardano la vita amministrativa e didattica delle scuole: la ministra dell'Istruzione ha riunito oggi la task force del dicastero impegnata nella gestione del coronavirus. Tutti uniti per dare risposte alle tante domande dei presidi e del mondo scolastico dopo la 'rivoluzione' creata dall'alto numero di contagi che ha avuto come conseguenza la chiusura di scuole e università in Lombardia, Piemonte, Veneto, Trentino, Friuli Venezia Giulia, Liguria ed Emilia Romagna e la sospensione, già dalla giornata di ieri, delle gite scolastiche delle scuole di ogni ordine e grado di tutto lo Stivale. Circa 3,7 milioni di bambini e adolescenti da oggi hanno sospeso l'attività scolastica, più del 40% del totale, calcola Save the Children.

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Dopodomani, mercoledì 26, i sindacati della scuola andranno al ministero dell'Istruzione per una informativa sulle misure che l'Amministrazione intende adottare o sta già adottando contro la diffusione del Covid-19. E' previsto infatti un Dpcm, un Decreto del presidente del consiglio dei ministri, che riguarderà ulteriori misure di contenimento a cui si sta lavorando mentre domani alle 10 la ministra Azzolina parteciperà ad un incontro ad hoc alla sede della Protezione civile. Tutto questo anche per dare risposte e certezze ai tanti interrogativi che in queste ore sono arrivate al ministero e ai sindacati dagli istituti. In una scuola romana, ad esempio, stamane si è registrato il caos nel primo lunedì di rientro dopo la sospensione delle lezioni nelle regioni del nord. Ad alcuni bambini che hanno trascorso la settimana bianca in Trentino infatti è stato inizialmente vietato l'ingresso a scuola se privi di una certificazione medica che attestasse che erano in buona salute e che non presentassero i sintomi del coronavirus. Solo dopo un confronto con la dirigenza scolastica ai bambini è stato permesso l'ingresso a fronte di una dichiarazione della madre che attestasse che i figli non presentavano alcun sintomo.

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I genitori dei 45 bambini dai quattro mesi ai tre anni, iscritti all'asilo aziendale della Geox a Montebelluna, che da oggi è stato chiuso in base alle disposizioni normative di prevenzione della diffusione del Coronavirus, potranno invece usufruire dello smartworking da casa. Nel Lazio una ordinanza regionale, oltre a mettere lo stop a concorsi e gite scolastiche - è saltato anche il Viaggio della Memoria nei luoghi della Shoah - ha istituito l'obbligo di contattare le Asl di appartenenza per chi è stato nelle aree focolaio del coronavirus. Anche al sud il terrore di una possibile diffusione del virus ha avuto conseguenze. L'inaugurazione dell'anno accademico della Scuola di specializzazione in Beni archeologici, in programma domani a Matera, è stata rinviata dall'Università della Basilicata. Mentre è rivolta solo agli studenti lucani l'ordinanza che dispone la quarantena per chi rientra in Basilicata dopo essere stato negli ultimi 14 giorni in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Liguria.

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In Calabria la neogovernatrice Jole Santelli ha formulato una proposta di Ordinanza regionale che prevede la chiusura delle scuole e delle università e la sospensione delle manifestazioni pubbliche nonché misure relative al controllo aeroportuale per il transito nazionale e l'istituzione di un ulteriore numero verde gestito dalla Protezione civile regionale e dal Dipartimento Sanità". Intanto l'Agenzia Nazionale per i Giovani ha annullato o rinviato tutte le attività Erasmus+:Gioventù ed ESC (Corpo Europeo di Solidarietà) che si realizzano in Italia, mentre anche alcuni Paesi stranieri come la Grecia hanno sospeso le gite scolastiche in Italia e stanno facendo rientrare le scolaresche che già si trovano nel nostro Paese; così pure hanno già fatto anche la Serbia e la Croazia.

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