Coronavirus. Scarfone (Msi-Ft): "Le misure anti-contagio devono rispettare la dignità umana"

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images Coronavirus. Scarfone (Msi-Ft): "Le misure anti-contagio devono rispettare la dignità umana"
Lorenzo Scarfone, Segretario Provinciale del Movimento Sociale Italiano-Fiamma Tricolore
  07 aprile 2020 17:35

Lorenzo Scarfone, segretario provinciale del MSI-FT interviene su alcune presunte distorsioni presenti nei decreti anti-coronavirus:

"Siamo testardi noi Missini della Fiamma Tricolore per cui, anche se sappiamo già che qualche testata non ci prenderà in considerazione e non ci pubblicherà, siamo sempre più convinti che per essere sempre con la Gente e tra la Gente occorre non stancarsi mai di lottare per risolvere od almeno lenire i bisogni dei nostri concittadini. Oggi più che mai!"

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"Ed allora siamo qui a rammentare a tutte le Istituzioni che oggi non è assolutamente il caso di intraprendere sterili discussioni e polemiche che creano solo perniciosi distinguo tra chi invece è necessario porti avanti una azione comune tesa prioritariamente alla sconfitta del virus e subito dopo crei i presupposti economici e sociali affinchè l’intero “Sistema Italia” possa RINASCERE".

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"Dati questi presupposti è certo cosa buona, semmai a volte è apparsa forse tardiva rispetto al dilagare del virus, che venga tenuta alta la guardia di TUTTI rispetto alle misure di salvaguardia tese a garantirci il più possibile dai contagi, anche con le maniere forti visto che c’è una parte, per fortuna residuale, della popolazione che ancora pare non aver capito la pericolosità dl nemico che ci troviamo a combattere. Ma ciò non deve per nessuna ragione contribuire ad aggravare situazioni già di per sé complicate, se non addirittura critiche, delle persone, come quella che, esemplificatamente, riportiamo".

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"Siamo di fronte ad un cittadino che soffre di alcune patologie molto diffuse attualmente – diabete ed ipertensione – spesso rilevate contemporaneamente. Questo cittadino- si legge nella nota del Missino della Fiamma tricolore--, in tempi di coronavirus, letto ed approfondito quanto riportato dai DPCM del Governo esce di casa da solo per fare la consueta “passeggiata”, che ormai fa da anni per far sì che le sue patologie restino nei limiti raccomandati dagli specialisti che lo hanno in cura, e si mantiene sempre nella giusta distanza da altri eventuali concittadini che incontra per il breve tratto di strada che gli è consentito oggi dalle norme (200-300 metri dall’abitazione). Incontra una delle pattuglie che controllano il territorio che gli chiede con molta cortesia e professionalità quanto ormai divenuto di rito cioè, in estrema sintesi, perché si trovasse in giro e dove abitasse ed ottenutone risposta lo invitano a rientrare a casa ed a non uscirne se non dopo essersi fornito di un certificato medico che attestasse la necessità dell’attività motoria. Il tutto a seguito di ordinanza del sindaco. Il cittadino rientra così a casa, si mette davanti al televisore e segue, come un poco tutti noi in questo periodo, le notizie sulla evoluzione del virus. Un noto scienziato stà parlando proprio di quelle che sono le persone con patologie più a rischio di infezione, tra le prime nominate diabete ed ipertensione. Vi lasciamo immaginare lo stato d’animo del signore che, ad ogni buon conto la mattina successiva chiama il suo medico per farsi rilasciare l’agognato certificato. Continuate ad immaginare il suo stato d’animo nel momento in cui, dopo essere riuscito a mettersi in contatto col dottore, da questi si sente dire che i medici avevano ricevuto istruzioni di non rilasciare ad alcuno certificati contenenti l’attestazione richiesta".

"E rammentiamo a tutti che- conclude Scarfone- è ormai notorio che anche lo stato d’animo può abbassare od alzare quelle che sono le nostre difese immunitarie. A voi che ci leggete giudicare la storia che vi abbiamo fatto conoscere, vera e certamente comune a molti, ed alle Istituzioni porvi auspicabilmente e responsabilmente riparo".

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