Dai 41 centesimi per un interno agli oltre 15 mila euro per gli utilizzati in Regione: i premi di produttività agitano l'ospedale "Pugliese"

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L'ospedale "Pugliese Ciaccio"
  27 maggio 2020 21:30

di GABRIELE RUBINO

C'è maretta all'ospedale "Pugliese-Ciaccio" di Catanzaro. Pur essendo finita l'attesa (durata due anni) per lo sblocco dei premi di "produttività", esplode il malessere fra i dipendenti dell'azienda ospedaliera. Oggi infatti è stata adottata la delibera con cui è stata decisa la distribuzione di circa 807 mila euro fra i lavoratori (non dirigenti) del comparto sanità, relativi alla produttività del 2018. Fra i dipendenti interni si va da un minimo di 41 centesimi ad un massimo di 3.418,27 euro, anche se la stragrande maggioranza è sotto i mille euro. I loro occhi sono però inevitabilmente caduti su quanto sarà liquidato al personale "utilizzato" in Regione Calabria, presso il dipartimento Tutela della Salute. Su sette "prestati" dall'azienda ospedaliera, il premio più basso è di 2271,12 euro, mentre i due più alti arrivano alla bella cifra di 15464,49 euro. "Con 41 centesimi non ci si prende nemmeno un caffè, con 15 mila euro una macchina", l'abissale differenza fra gli estremi la fa notare un dipendente dell'azienda ospedaliera. 

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La discrepanza ha creato agitazione negli uffici amministrativi dell'azienda ospedaliera e non solo. Un'infermiera si è lamentata per la "magrezza" della premialità. A giudicare dai toni delle lamentale sentite oggi, c'è da scommettere che la vicenda è destinata a far discutere anche nei prossimi giorni.

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La questione degli "utilizzi temporanei", cioè del personale che, in questo caso, l'azienda ospedaliera concede al Dipartimento Tutela della Salute non è nuovissima. Il prestito, da temporaneo ed eccezionale, è diventato ormai pluriennale con continui rinnovi. L'Asp di Catanzaro aveva tentato di "richiamare" il suo contingente, ma la Regione ha concesso il rientro di poche unità. Tornando alla "produttività", dalla lettura della delibera si apprende che lo stesso dipartimento regionale aveva specificato che "il trattamento accessorio del personale in temporaneo utilizzo presso lo stesso Dipartimento, non deve essere fatto gravare sui fondi contrattuali del personale del comparto, in quanto integralmente rimborsato dalla regione in sede di ripartizione del Fondo Sanitario Regionale” ed in aggiunta il Collegio sindacale in un verbale di novembre dell'anno scorso aveva detto che “il pagamento delle prestazioni accessorie al personale in temporaneo distacco, non prospetta un conseguente incremento dei fondi contrattuali, in quanto si tratta di una mera anticipazione di oneri oggetto di separato e successivo rimborso da parte della Regione". In sostanza, il fondo contrattuale non è quello del "Pugliese", ma rientra nel rimborso complessivo che la Regione gira all'azienda ospedaliera. Nonostante questo, per gli interni - dice una fonte qualificata dell'ospedale- resta una "disparità di trattamento con gli utilizzati della Regione. Basta confrontare le cifre". 

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Ad ogni modo, gli atti adottati dei vertici del Pugliese hanno ricevuto il preventivo via libera dall'Oiv (Organismo Indipendente di Valutazione) con l'ultimo verbale reso il 14 maggio scorso. Pur coperto dai crismi amministrativi, non significa che i dipendenti abbiano accolto bene la distribuzione dei premi. 

 

 

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