"Fatta scomparire dalla pianta organica di Calabria Verde". Una funzionaria denuncia il commissario Mariggiò

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Aloisio Mariggiò Calabria Verde

Niente nomina dirigenziale. L'avvocato Pitaro, a difesa della funzionaria, chiede alla Santelli di procedere alla nomina del nuovo commissario

  10 luglio 2020 15:21

I colpi di coda velenosi non mancano mai, tanto meno nella galassia delle partecipate della Regione Calabria. Siamo a Calabria Verde (ex Afor), dove ancora la nuova Amministrazione non ha indicato il nuovo commissario, dove scoppia la guerra fra una funzionaria e il commissario (uscente) Aloisio Mariggiò. La dipendente, assistita dall'avvocato Giuseppe Pitaro, è Valentina Galizia. In una pec inviata fra gli altri, al presidente Santelli, alla Procura della Repubblica e della Corte dei Conti, accusa di essere stata fatta "scomparire dal commissario Mariggiò con un colpo di magia dalla pianta organica dell'Azienda stessa e quindi illegalmente non nominata dirigente del Settore Economico-Finanziario né del settore Pianificazione, Programmazione, Controllo di gestione e Bilancio". 

Intanto, per le nomine dirigenziali degli ex forestali, la funzionaria ha presentato ricorso al Tribunale del Lavoro con annessa richiesta di condanna del generale Mariggiò a 200 mila euro (come danni) e ovviamente al pagamento delle indennità non percepite da dirigente. 

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E fin qui la richiesta giudiziaria. Poi l'avvocato Pitaro, sostenendo le tesi della sua assistita, nella sua comunicazione sostiene: "il commissario Mariggiò è stato nominato dal presidente Oliverio senza mai aver sottoscritto alcun contratto e attualmente, comunque la sua nomina ha perso efficacia in virtù della legge regionale sullo spoil system". Per tutti questi motivi preme sulla Santelli affinché nomini il nuovo vertice di Calabria verde poiché gli atti assunti da Mariggiò "sono palesemente nulli e provocano danni di natura erariale". 

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Il nuovo dg o commissario dovrebbe poi "annullare le illegittime ed illegali - si legge nel documento- nomine dirigenziali effettuate dal Commissario Mariggiò senza selezione pubblica, senza bando pubblico e senza nemmeno un minimo di interpello". 

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