di PAOLO CRISTOFARO
IL BUCO MILIONARIO E I CREDITI IN SOSPESO
Una richiesta di saldo è stata avanzata tramite ricorso al Tar da parte dei creditori del Corap, il consorzio regionale, contro la delibera della giunta regionale che ne ha decretato la liquidazione coatta. Un ente che avrebbe dovuto occuparsi dello Sviluppo Regionale delle Attività Produttive. Avrebbe, perché in realtà ha prodotto un buco di oltre 90 milioni di euro, finendo in liquidazione coatta. Una vicenda che, esplosa già da tempo, ha investito decine di Comuni ed Enti della Calabria, che, dato l'ammanco, si sono ritrovati tra la posta le richieste per il pagamento dei debiti relativi proprio alle convenzioni stipulate singolarmente col Corap; debiti anche di diverse decine di migliaia di euro a Comune (LEGGI QUI). Un ricorso, quello dei creditori, conclusosi, per il momento, con un buco nell'acqua, l'inammissibilità del ricorso per difetto di giurisdizione. Ma procediamo con ordine.
CREDITORI IN ATTESA E LIQUIDAZIONE COATTA
Sono Francesco Canino, Francesco Chirillo e Claudio Sdanganelli, difesi dagli avvocati Pasqualino Scaramuzzino e Pietro Sdanganelli, i tre creditori del Corap che hanno proposto il ricorso al Tar della Calabria. Ricorso avanzato contro la Regione Calabria e il Presidente in carica, Jole Santelli, difesa dall'avvocato Domenico Gullo e contro lo stesso Corap, difeso dagli avvocati Fabrizio Pavarotti e Maria Bernardo. La richiesta riguardava l'annullamento della delibera n°610 del 20 dicembre 2019 che ha dichiarato la messa in liquidazione coatta del Consorzio regionale e del conseguente decreto del Presidente della Regione - n°344 del 23 dicembre 2019 - con la nomina del Commissario liquidatore, Fernando Caldiero, nonché dell'atto del 21 gennaio prodotto da quest'ultimo.
Una norma del novembre 2019 prevede la possibilità per il Presidente della Giunta Regionale, previa delibera della Giunta stessa, di mettere in liquidazione coatta amministrativa il Consorzio. "Benché la Presidenza del Consiglio dei Ministri abbia impugnato in via principale la norma d’innanzi alla Corte costituzionale, essa è entrata in vigore e, nel dicembre 2019, il Presidente della Giusta regionale ha disposto la messa in liquidazione del Corap", riporta il dispositivo della sentenza del Tar.
I ricorrenti "sono creditori del Corap che, in forza di sentenza pronunciata dal Tribunale di Catanzaro nei confronti del Consorizo Industriale di Lamezia Terme, poi confluito nel Corap, hanno in corso d’innanzi al medesimo Ufficio giudiziario una procedura esecutiva per ottenere il soddisfacimento del credito. Ebbene, hanno ricevuto dal Commissario liquidatore [...] la nota del 21 gennaio 2020, con cui sono stati avvisati che l’avvio della procedura concorsuale produce effetti estintivi nei confronti della procedura esecutiva. Essi si sono rivolti a questo Tribunale Amministrativo Regionale per domandare l’annullamento degli atti", è scritto nel documento del Tribunale.
LA SENTENZA E LA STAFFETTA AL GIUDICE ORDINARIO
"Il Collegio ritiene che la giurisdizione sulla controversia spetti non già a questo Tribunale Amministrativo Regionale, bensì al competente giudice ordinario. È noto che l’ordinario criterio di riparto delle giurisdizione si basa non già sulla qualità soggettiva del soggetto che ha adottato l’atto o tenuto il comportamento oggetto di sindacato; nemmeno sulla tipologia di pronunzia, di annullamento o di altro genere, richiesta al giudice; bensì sulla natura della posizione giuridica vantata in giudizio, se di diritto soggettivo o di interesse legittimo". Con questa spiegazione, in conclusione, il Tar della Calabria non è andato oltre, ritenendo che la competenza sia del giudice ordinario.
Di fatto, al momento, un buco nell'acqua per i creditori del Consorzio che, alla luce di quanto stabilito, dovranno far valere le proprie ragioni per altre vie legali. Si tratta soltanto di una della moltissime e complesse vicende legate al bilancio del Corap e alle procedure di liquidazione attivate dalla Regione Calabria. Sicuramente la storia del Consorzio e del complesso puzzle dei suoi calcoli finanziari, tornerà più volte all'attenzione di tutti.
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