Il Pm lo incriminò ingiustamente per l'omicidio del poliziotto Aversa: Rizzardi sarà risarcito

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Il Pm lo incriminò ingiustamente per l'omicidio del poliziotto Aversa: Rizzardi sarà risarcito
Lucia Precenzano e Salvatore Aversa

Lo Stato dovrà risarcire 200mila euro: Rizzardi in primo grado era stato condannato all'ergastolo, poi assolto con formula piena in Appello e Cassazione, per l'omicidio avvenuto a Lamezia

  07 luglio 2020 20:59

di EDOARDO CORASANITI

Una storia di un travaglio giudiziario iniziato nel 1992, continuato con una sentenza che pesava come un macigno e che portava la pena più severa che l'amministrazione della giustizia conosce: l'ergastolo. E che poi si è sgretolata con la completa assoluzione, circa 16 anni fa. Una storia che inizia con delle accuse, degli arresti e che si declina con un dramma umano concluso con un'assoluzione che ripaga solo in parte una fetta di vita spezzata.

Banner

Oggi il Tribunale civile di Salerno ha condannato per "colpa grave" il pubblico ministero Adelchi D'Ippolito, il magistrato che ha condotto le indagini nei confronti di Giuseppe Rizzardi, difeso dall'avvocato Armando Veneto, inizialmente accusato dell'omicidio dell'ispettore di Salvatore Aversa e della moglie, avvenuto il 4 gennaio 1992 a Lamezia Terme.

Inoltre, gli stessi giudici campani hanno condannato lo Stato Italiano al risarcimento del danno per una somma di 200 mila euro per il danno causato nei confronti di Rizzardi.

In primo grado, Rizzardi era stato condannato all'ergastolo. L'appello però gli dà ragione e lo assolve, così come la Corte di Cassazione con una sentenza che diventa definitiva nel 2006. Dopo 16 anni in cui un innocente si è trovato imbrigliato in una vicenda in cui non c'entrava niente.

Assolto (come  Renato Molinaro, poi deceduto in seguito) perché le dichiarazioni della testimone, Rosetta Cerminara, si erano rivelate false. 

Solo nel 2009 viene condannato il mandante dell'omicidio: il boss lametino Francesco Giampà, detto “u prufissuri”. Condannati anche gli esecutori materiali, i tarantini Salvatore Chirico e Stefano Speciale, successivamente rei confessi e che sono stati ingaggiati per il delitto dalle ndrine di Lamezia Terme.

A sparare nel pieno centro cittadino (via dei Campioni) è una Calibro 9, rubata pochi mesi prima dalla casa di un poliziotto: verrà lasciata accanto ai corpi crivellati.
L'orario segna le 19: Salvatore Aversa (59), e sua moglie, Lucia Precenzano (55), genitori di 3 figli,  sono morti con 17 colpi.

Rizzardi è stato difeso in ogni grado dall'avvocato Veneto, il quale ha definito questa vicenda "una battaglia per una giustizia affidabile. Una battaglia per i cittadini". 





Banner

Banner

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner