La proposta di Anna e Stefano Veraldi: "Rivalutiamo i vicoli storici catanzaresi con targhe scritte nel nostro dialetto"

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images La proposta di Anna e Stefano Veraldi: "Rivalutiamo i vicoli storici catanzaresi con targhe scritte nel nostro dialetto"
Un portone antico della zona Grecia di Catanzaro
  25 febbraio 2020 13:37

"Recentemente è stata posta la targa con su scritto “Zingarello” in largo Prigioni, uno scorcio molto suggestivo e importante della città, dove si può godere la vista, nella parte più interna, della torre del castello. Abbiamo apprezzato molto l’iniziativa da parte del Comune, anche se la scritta in dialetto e cioè ‘U Zingareddu apparirebbe molto più originale. Allora sì che potrebbe rappresentare un segno più evidente delle nostre tradizioni e un rafforzamento della nostra identità". Lo scrivono Anna e Stefano Veraldi.

"E la stessa proposta sarebbe indicata anche per altri vicoli storici, quasi tutti localizzati nel centro. Potremmo citare per esempio ‘A Grecìa , ‘U Carminu, I Coculi, ‘A Filanda ecc.., dove sono nati i primi insediamenti e quindi i primi rioni. Non mancano vicoli ancora più storici come quelli del quartiere Gagliano che andrebbero anch'essi valorizzati e accompagnati soprattutto da un’attenzione particolare riguardo la manutenzione di strade e di tutte le strutture. Vogliamo ricordare che il dialetto rappresenta la nostra etichetta, le nostre radici e può essere il mezzo che può riconoscere tutto: i soprannomi, i rioni, le località, perché è l’espressione della nostra comunità. E’ lo strumento che meglio esprime sentimenti, valori, culture, speranze, con cui ripercorrere i sentieri della memoria. Possiede una forza espressiva e descrittiva genuina che scaturisce dal suo verismo e ha spronato autori e poeti calabresi come Achille Curcio e oggi catanzaresi come Mario Martino, Enzo Colacino e altri ancora, tutti molto bravi che ci deliziano con i loro versi. E allora cosa aspettiamo per creare qualcosa d’originale che possa essere da esempio in tutta la Calabria e anche nell'intera Italia?", chiosano i due.

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