La riflessione/ Maurizio Alfano: "Chissà cosa si prova ad essere schiacciati"

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Maurizio Alfano
  29 maggio 2020 20:52

di MAURIZIO ALFANO

Chissà cosa si prova ad essere schiacciati, a sentire su di sé, sul proprio corpo, il peso della violenza gratuita ed assassina. Chissà cosa si prova a rimanere senza respiro, senza aria nei polmoni, in carenza di ossigeno. Chissà  cosa si prova e quali sono gli ultimi pensieri che si affollano nella mente e che fanno a pugni tra di  loro perché sanno anch’essi che stanno vivendo i  loro ultimi istanti e come tali cercano in lotta tra di loro di rimanere impressi negli occhi di quel corpo morente che invoca con voce sempre più debole di non avere più aria, di non respirare più, che chiede , prega anzi, di potere respirare, di potere avere solo un po’ di aria per rimanere in vita.  Chissà cosa si prova ad essere schiacciati da un razzismo sempre più suprematista, nazionalista, arrogante, barbaro, meschino, ignorante, insulso  che da dimostrazione ed ostentazione di sé. Chissà cosa si pensa in quegli ultimi istanti, forse alle proprie donne, alla propria madre, si parte forse sempre da lì, si pensa poi alla propria compagna, figlia, sorella, e giù poi dentro i sentimenti verso tutte quelle persone per noi importanti, forse, non lo so.

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Perché non so cosa si prova a rimanere senza respiro, ad essere schiacciato come un insetto come crudelmente si dice alle persone verso le quali serbiamo rancore. Chissà cosa si pensa, mentre gli occhi si stanno lentamente chiudendo, le forze venire sempre meno e pensi che in fondo eri uscito non per essere ammazzato e schiacciato. Chissà se il mondo sembra venirti addosso come il peso di quella gamba che ti schiaccia sempre di più  il collo che sembra scoppiarti, con le vene che pulsavano prima impazzite e che poi debolmente si arrendono mente il cuore in petto resiste, non si arrende e continua a battere mentre forse lì schiacciato con gli occhi gonfi che sembrano uscirti dalle orbite sei tu stesso a chiedergli di avere quella pietà negatati da assassini in uniforme e farlo desistere dal battere per porre fine a quello strazio, a quel dolore che provoca un soffocamento mentre chi ti è sopra e ancora lì a schiacciarti anche quando tu hai già perso i sensi.

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Chissà cosa si prova a morire sotto il peso dell’indifferenza di una società sempre più dissociata da se stessa e in preda a forme di violenze da essa stessa legittimate ogni qual volta si gira dall’altra parte, ogni qual volta dice in fondo è un altro nero che se la cercata. Chissà cosa si prova mentre hai perso i sensi e rimani solo con te stesso e ripensi alla tua vita da nero in un mondo di banchi sempre lì pronti a giudicare e condannare. Sempre lì pronti ad ammazzare il buon senso e le persone definite inferiori. Ecco, chissà cosa si prova mentre stai morendo a pensare che in fondo sei sempre stato considerato un insetto e che per questo prima poi saresti stato schiacciato, e che forse la colpa è addirittura tua per esserti permesso di volare poiché chi osa solo pensare che il genere umano sia unico, irripetibile e per questo rappresentare tutti gli uomini e le donne è ora passibile di blasfemia o di attentato alla purezza delle razza da difendere con il sangue, i confini e in nome dei colori di un pezzo di stoffa e non in nome dei colori della pelle. Chissà cosa si pensa ad essere soffocati mentre credi che il Creato, il genere umano, ogni specie vivente debba vivere in armonia e insieme respirare ognuno l’aria necessaria alla propria sopravvivenza proprio mentre un essere della tua stessa specie, e non un incendio, non un animale che ti azzanna alla gola, ti toglie proprio il tuo simile quel respiro necessario ai tuoi sogni, alla tua vita che vedi oramai da lontano. Ecco, chissà cosa si prova a nascere esseri umani ed essere uccisi come animali da sacrificare all’altare della supremazia. Io so cosa si prova a rimanere senza respiro di fronte a quella donna che ti fa perdere la testa, di fronte alle meraviglie della natura, dinnanzi alle opere d’arte di artisti senza tempo, ma non so cosa si prova a rimanere senza respiro mentre qualcuno con violenza e non curanza ti schiaccia. Avrei voluto chiederlo a George Floyd, ma non può più rispondere.

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