La scuola ai tempi del Covid/La riflessione. Sophia Apa (studentessa del Liceo Fermi): "Il mio viaggio interiore durante la Pandemia"

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images La scuola ai tempi del Covid/La riflessione. Sophia Apa (studentessa del Liceo Fermi): "Il mio viaggio interiore durante la Pandemia"
Sophia Apa
  29 maggio 2020 19:17

di SOPHIA APA*

Durante la prima fase di Covid-19, tutti noi ci siamo sentiti sconfortati e increduli, tanto da cadere in una realtà troppo concreta e improvvisa, che ci ha resi vulnerabili e accomunati dalla paura del domani e del contagio. È come se ci fossimo trovati catapultati in una realtà parallela, che io definisco essere “fuori dal mondo”. Una realtà che non ha sempre risvolti negativi. Essa implica la dispersione dell’IO in un’ipotetica esistenzialità basata sulla liberazione dei pensieri. In questo modo, si può giungere ad uno stato di pace: la felicità è raggiungibile con poco, tutto parte da noi stessi, dalla nostra unica volontà di cambiare ciò che è reale, attraverso un processo quasi definibile di “catarsi” o purificazione.

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“Siamo nati una sola volta, e non potremo essere nati una seconda volta; dovremo non essere più per l'eternità. Ma tu, benché non abbia padronanza del domani, stai rinviando la tua felicità. La vita si perde nei rinvii, ed ognuno di noi muore senza aver goduto una sola giornata”. (Epicuro)

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La massima di Epicuro, anche se con parole forti, indica che non bisogna rinviare la felicità, ma che occorre iniziare a costruirla da se stessi e subito, anche se è una strada tortuosa. Tale processo di “estraneazione” è attuabile attraverso numerose attività, che principalmente per noi adolescenti, ma anche per gli altri in genere, sono necessarie per allontanare tutti i pensieri negativi.

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Noi adolescenti, come le persone adulte, non dobbiamo interpretare la quarantena come una fase negativa e noiosa, bensì come un’occasione per dilettarsi in diversi passatempi e attività interessanti. Gli adolescenti sono in bilico tra il comportamento infantile e il comportamento adulto, capiscono di non essere né piccoli né grandi.

È importante, durante il periodo di crisi adolescenziale, capire chi sia “Io”, strutturare la propria personalità, anche se tutta l’autonomia sociale che scalpitiamo di avere, è diminuita nettamente. IO ho dedicato il mio tempo a studiare, al di fuori delle video lezioni, scoprendo quanto quest’attività faccia migliorare se stessi. Ma lo studio non è da interpretare come un accanimento, oppure come il desiderio di ottenere un bel voto, bensì come una volontà che porta alla fondazione del proprio modo di vedere il mondo e come elevazione di noi stessi.

Difatti, molte sono le teorie di letterati, poeti, filosofi e psicologi, che possono essere adattate al proprio pensiero. La conoscenza di queste, porta, in qualche modo, alla conoscenza di se stessi e al miglioramento delle proprie capacità.

Inoltre, mi sono impegnata nelle materie in cui non eccello, ponendomi dei limiti da superare. Ho vissuto la quarantena come un viaggio dentro me stessa, per conoscere meglio le mie capacità e i miei limiti, per imparare a superarli.

IO ho dedicato altro tempo a stare con la famiglia, a condividere attività ed emozioni, ansie dovute alla situazione difficile, risate, pianti, dai quali ho imparato che non si deve scappare, poiché ci rendono umani. Il dialogo e la condivisione sono i mezzi più importanti che abbiamo per far trapelare ciò che sentiamo e proviamo, ma anche per capire gli altri.

HO capito che l’arroganza non serve a niente, che è importante ascoltare persone che ne sanno più di noi, e che dobbiamo dire a noi stessi di non proseguire per strade che, probabilmente, sono sbagliate.

 HO capito che condividere le proprie riflessioni e stati d’animo del momento è fondamentale, soprattutto in relazione al sentire delle persone adulte, oltre che dei nostri coetanei.

IO ho speso il tempo a disegnare, sviluppando la mia creatività e le mie idee, anche non essendone molto capace. Si può sempre imparare e non è mai tardi per farlo.

IO mi sono dilettata nelle faccende di casa, utili all’autonomia che TUTTI (maschi e femmine) dovremmo raggiungere in futuro, quando andremo a vivere da soli, lontani dai nostri genitori.

Infatti, durante l’adolescenza si dovrebbe sviluppare la propria autonomia, ma non solo a livello sociale: è importante imparare a cucinare, fare il letto, la lavatrice e la lavastoviglie, perché non troveremo sempre qualcuno disposto a farlo per noi.

IO ho passato altro tempo con il mio cane, ad educarlo, coccolarlo e giocarci. Ho progettato di portarlo ovunque, e ho sognato, per tutto il tempo della quarantena, di vederlo correre libero e felice in spiaggia con gli altri cani.  Quando poi si è realizzato, dopo l’uscita dal cosiddetto lockdown, quasi quasi non ci credevo. Ora non esco senza portarlo con me, il mio cane non è affatto un peso, è solamente un amico che mi sarà fedele per sempre.

IO ho capito il valore della vera amicizia, una relazione fondamentale nella nostra vita e ho riflettuto a lungo. La quarantena mi ha spinto a pensare molto.  Sono, pertanto, giunta alla conclusione di dovermi riavvicinare alle amicizie durature e benefiche che avevo interrotto in un periodo di debolezza, perché ora sono più forte. Fortunatamente, le persone da cui mi ero allontanata mi hanno riaccolto a braccia aperte, ed è proprio qui che sta l’amicizia, nei litigi, nelle riprese, nella felicità, e nei momenti critici da condividere. Capita che io chieda a me stessa come sarebbe stata la mia vita se non mi fossi mai allontanata dalle amicizie che mi hanno fatto crescere. Forse, se avessi ascoltato chi avrei dovuto ascoltare sarei stata diversa, e non avrei fatto delle cose di cui mi sono pentita.

Ma non ho nessun rimorso, tutte le battaglie contro noi stessi che i ragazzi e le ragazze devono affrontare giornalmente, ci rendono più forti.

Tutti questi “IO” non hanno una funzione egoistica e narcisistica. Certo, amo me stessa, ma l’elenco di ciò che ho fatto durante l’isolamento sociale mi ha aiutato a capire chi sono realmente, anche se sono cosciente che questo viaggio introspettivo non è ancora completato ma durerà per tutta la mia vita.

Sono solo una tra i tanti, ma chiunque, nessuno escluso, deve reagire e mostrare a se stesso di esser capace di adattarsi ai cambiamenti che la vita ci riserva. A volte, la storia insegna che le gravi emergenze, per quanto faticose e dolorose, non arrivano per farci morire. Ma, per farci rinascere.

                                                                                                                                    *3 C Liceo Scienze Umane
E. Fermi, Catanzaro Marina

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