L'editoriale. Legge regionale sui vitalizi: errore di percorso o un colpo di sonno collettivo? I calabresi esigono d'ora in avanti ampie garanzie di lucidità decisionale

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images L'editoriale. Legge regionale sui vitalizi: errore di percorso o un colpo di sonno collettivo? I calabresi esigono d'ora in avanti ampie garanzie di lucidità decisionale

  30 maggio 2020 10:48

di  ENZO COSENTINO

“Errare humanum est, perseverare autem diabolicum”. Questa frase fa parte del linguaggio comune, come aforisma con il quale si cerca di attenuare una colpa, un errore, purché sporadico e non ripetuto.

Errare è una componente della natura umana quindi estesa anche a quella parte di “natura umana” che appartiene, e spesso si “nutre” di essa, alla politica. In questi casi non si tratta quasi mai di un errore veniale. In questa situazione si è ficcato l’intero consiglio regionale della Calabria quando nel corso dei lavori della tornata del 26 maggio all’unanimità dei presenti ha votato la legge che estende i vitalizi anche ai politici che non dovessero completare la legislatura.

Un incidente indecente di percorso che se anche verrà sanato con una revisione della legge medesima non potrà fugare il dubbio dei calabresi che quello sbaglio potrebbe non essere stato solo provocato dalla stanchezza dei consiglieri che hanno votato il provvedimento. Un dubbio atroce: sarà stato veramente la conseguenza della stanchezza, dalla superficialità magari con cui si affrontano questioni anche tanto delicate? Ora si corre ai ripari e tutti, proprio tutti, i consiglieri regionali cospargendosi il capo di cenere sono pronti a chiedere scusa ai loro elettori rimettendo in discussione –per carità non il mandato elettivo- ma quell’offesa legislativa che ha un costo gravante sulla comunità.

A questo grave errore politico di percorso potrebbe, lo auspichiamo- applicarsi il detto “non tutti i mali vengono per nuocere”. Perché la lezione dovrebbe essere servita alla più alta Assemblea istituzionale della nostra regione. Una lezione da applicare d’ora in avanti in tutti i prossimi impegni legislativi. La Calabria, deve capirlo, chi rappresenta i calabresi nel Consiglio ma anche nei gangli di tutta la politica regionale, non può permettersi di buttar via i soldi a fronte di tanta gente che di questi tempi comincia letteralmente a “patire la fame.” E quando si è presi dalla stanchezza è meglio rientrare a casa che far danni in Aula.

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