"L'elettrodotto di Via dei Bizantini deve essere rimosso". Di Lieto (Codacons) chiede interventi immediati, "altrimenti ricorreremo alla Procura"

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L'elettrodotto pericolosamente vicino alle abitazioni di via dei Bizantini
  23 giugno 2020 19:20

di MASSIMO PINNA

"Rimuovere l'elettrodotto di via dei Bizantini a Catanzaro interrando tutta la linea". Sul tavolo dell'Enel, della Terna, del Comune e dell'Arpacal, la richiesta perentoria di Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons. 

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L'associazione dei consumatori, ricevute infatti, le numerose segnalazioni circa i rumori che provengono dai cavi che attraversano gli immobili di Viale dei Bizantini in Catanzaro, ha recepito e fatte sue le preoccupazioni e il crescente allarme tra la la popolazione residente.

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"E ciò anche alla luce degli studi finora condotti sugli effetti diretti - dichiara Di Lieto - che i campi elettromagnetici hanno sugli organismi viventi. I campi magnetici generati dalle linee ad alta tensione, così come da qualunque altra sorgente elettrica, possono favorire, infatti, lo sviluppo di patologie tumorali".

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"Non a caso  - sottolinea - l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro a definire questi campi magnetici come “possibilmente” cancerogeni per l’uomo. Ovviamente l’intensità del campo (e quindi gli effetti nocivi) dipende dal carico della linea, dalla configurazione dei cavi, dalla vicinanza ai cavi"

Alla luce di ciò, e vista la situazione sul campo, a via dei Bizantini, "s’impone un immediato intervento - chiede Di Lieto - per accertare i reali pericoli, anche potenziali, per la popolazione e, conseguentemente, provvedere a rimuovere l’elettrodotto che, com’è evidente è posto a una risibile distanza da luoghi ove risiedono stabilmente migliaia di persone nonchè provvedere ad interrare la linea elettrica, in maniera tale così da scongiurare ogni possibile pericolo,
offrire maggiore sicurezze e garantire la tranquillità della popolazione".

Con l'avvertenza, conclude Di Lieto che,  "decorso infruttuosamente il termine di 15
giorni dalla data di ricezione della presente si dovrà richiedere il presidio dell’Autorità Giudiziaria.
Si confida - conclude - di non essere costretti a tanto".

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