Monica Guerritore porta il Teatro Comunale di Catanzaro in un viaggio "Dall'Inferno all'Infinito"

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Monica Guerritore al Teatro Comunale di Catanzaro
  21 febbraio 2020 09:33

di CLAUDIA FISCILETTI

«Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.»

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E’ l’incipit del I Canto dell’Inferno della Divina Commedia dantesca che dà il via al viaggio interstellare verso cui Monica Guerritore ha guidato con maestria il pubblico del Teatro Comunale di Catanzaro.

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“Dall’Inferno all’Infinito”, regia di Lucilla Mininno, è lo spettacolo andato in scena ieri sera, inserito nel calendario della stagione catanzarese di AMA Calabria. Scritto e diretto dalla stessa Guerritore, rappresenta un viaggio letterario lungo le paure e i sentimenti dell’animo umano, come ha spiegato nell'intervista rilasciata per La Nuova Calabria (LEGGI QUI).

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Un’ora in cui la platea è stata immersa nel buio, incantata dalle interpretazioni dell’istrionica Monica Guerritore, una delle regine del teatro italiano, che è stata capace di creare un filo conduttore emotivo tra autori della letteratura apparentemente incompatibili. Inizia con Dante Alighieri, che immagina intento a scrivere la sua Divina Commedia a notte fonda circondato dal buio e dalle sue stesse paure. Continua con l’amore sacro e l’amor profano, incarnati dalla donna angelicata Beatrice e dalla passione carnale di Francesca. Intensa, quasi irriconoscibile nella voce, la Guerritore intenta a recitare i versi che riguardano il Conte Ugolino, divoratore dei suoi stessi figli, come vuole la leggenda. E ancora, la madre che divora simbolicamente il proprio figlio per il suo troppo amore, nella poesia di Pier Paolo Pasolini, “Supplica a mia madre”, che l’attrice recita a lume di candela, su un palco che presenta una scenografia essenziale, non occorre altro.

Arrivano poi le cicatrici lasciate da Amore, con i versi di Elsa Morante e Patrizia Valduga. Ancora, l’amore impossibile di Madame Bovary, nata dalla penna di Gustave Flaubert, per poi giungere a “L’Infinito” di Giacomo Leopardi, come indicato dal titolo dello spettacolo. Un viaggio verso quell’infinito che è la vita, quindi, ed un invito a scoprire anche quei mondi che non esistono e che vivono solo nella propria fantasia.

Un viaggio apprezzato dal pubblico del Teatro Comunale, da cui la Guerritore si lascia abbracciare ed applaudire a fine spettacolo, scendendo dal palco e avendo un contatto diretto con la platea, per poi aggiungere quanto sia innamorata della Calabria lei, che per metà è calabrese da parte di madre e ha trascorso gran parte delle sue estati a Palmi, dove viveva la sua famiglia materna.

Il prossimo appuntamento di AMA Calabria sarà il 5 marzo con “Persone naturali e strafottenti”, una tragicommedia di Giuseppe Patroni Griffi, interpretata da Marisa Laurito, Giovanni Anzaldo, Filippo Gili e Federico Lima.

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