'Ndrangheta nel Vibonese, omicidio davanti al panificio nel 2003: rinviati a giudizio il presunto boss e i sicari

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L'automobile in cui viaggiava Francesco Mancuso
  29 maggio 2020 14:26

di EDOARDO CORASANITI

Il Gup di Catanzaro, Claudio Paris,  ha rinviato a giudizio davanti alla Corte D'assise di Catanzaro Antonio Prenesti (difeso dagli avvocati Francesco Sabatino e Salvatore Staiano), Domenico Salvatore Polito (avvocati Enzo Galeota e Domenico Soranna) e Cosmo Michele Mancuso (difeso dall'avvocato Guido Contestabile). 

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I tre imputati sono stati arrestati nell'ambito dell'operazione "Errore fatale" ad aprile del 2019 con l'accusa di essere coinvolti, a vario titolo, nell’omicidio di Raffaele Fiamingo (detto il Vichingo), ritenuto a capo dell’omonimo clan di Rombiolo, e nel tentato omicidio di Francesco Mancuso detto (“Ciccio Tabacco”), avvenuti il 9 luglio del 2003 a Spilinga davanti ad un panificio di proprietà del fratello di Antonio Prenesti.

Diversi i ruoli individuati nell'operazione: 

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il presunto boss Cosmo Michele Mancuso, 70 anni, di Limbadi, avrebbe dato l'ok alla consumazione” del fatto in qualità di vertice dell’articolazione del clan Mancuso facente capo al fratello Luigi all’epoca detenuto; il boss di Zungri, Giuseppe Antonio Accorinti, 60 anni, è ritenuto colui che ha accompagnato i killer sul luogo dell’agguato; Prenesti, 53 anni, di Nicotera, e Polito, 55 anni, sono accusati di aver sparato numerosi colpi di pistola calibro 9,21 e calibro 32 uccidendo sul colpo l’allora 44enne Raffaele Fiamingo e ferendo gravemente al torace, al braccio sinistro ed alla spalla Francesco Mancuso. La Procura di Catanzaro ha contestato le aggravanti delle premetidazioni e delle finalità mafiose.  Il processo inizierà il prossimo 14 luglio.

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Unica posizione stralciata quella di Giuseppe Antonio Accorinti rispetto alla quale gli avvocati Francesco Sabatino e Giuseppe Bagnato hanno eccepito la nullità della richiesta di rinvio a giudizio per omesso interrogatorio. Per questo motivo il Gup ha disposto la restituzione degli atti in Procura .

Accorinti per questo processo è libero a seguito dell'annullamento della Corte di cassazione ma rimane detenuto per l’operazione antimafia Rinascita Scott.

 

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