"Non lasciamo chiudere la scuola di Wright". L'architetto De Fazio da Tiriolo lancia un appello internazionale

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images "Non lasciamo chiudere la scuola di Wright". L'architetto De Fazio da Tiriolo lancia un appello internazionale
Matteo De Fazio
  21 febbraio 2020 15:38

Matteo De Fazio* 

Nel lontano 1932 , in America, a Taliesin West, nel deserto dell'Arizona, il grande architetto F. L. Wright, autore della famosissima "Casa sulla Cascata" fondava una scuola per giovani aspiranti architetti.  
La scuola non insegnava soltanto a progettare edifici cosiddetti  "organici", di cui il Maestro era il precursore, ma si prefiggeva lo scopo di sviluppare  l'interesse anche per la poesia, la pittura e la musica. 
vCome nel Rinascimento, F. L. Wright  era convinto che un autentico architetto dovesse coltivare anche la passione per le arti non strettamente legate al suo mestiere, poichè la complessità stessa del fare architettura necessitava di sensibilità e conoscenze molto più ampie di quelle della tecnica, della bellezza e della funzionalità che coesistono in un edificio costruito.  
L'architettura da sempre è un fenomeno anche sociale e politico: investe la nostra vita, il nostro modo di essere, di comportarci di pensare e di fare.  
Gli edifici devono essere pensati e costruiti attentamente tenendo anche in debito conto altre discipline;  per questo c'è bisogno sì dell'architetto ma anche di altre figure professionali  e di conoscenze sempre più ampie. 
Per il futuro dell'architettura, ritengo sia indispensabile coinvolgere, nella progettazione e  visione delle città, oltre agli architetti anche urbanisti, ingegneri, sociologi ed esperti digitali.       
Gli studenti ed il loro maestro (sino alla morte di Wright avvenuta nel 1959) vivevano in una comunità in pieno deserto impegnandosi spontaneamente a realizzare, anche con il lavoro fisico, gli stessi edifici. 
Imparavano e coltivavano lo spirito in un ambiente totale (oggi diremmo "full - immersion"), apprendendo la difficile arte dell'architettura. 
Una scuola così fatta è preziosa per la società americana e occidentale, e non può chiudere "per mancanza di fondi" . E' un grave errore considerare  superfluo aiutare una iniziativa tanto benemerita ed importante per la formazione di giovani architetti americani  e non solo. 
Speriamo in un ripensamento da parte di chi ha la responsabilità di una tale decisione.     

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