Salvi (per ora) 125 precari del Pugliese: i contratti saranno prorogati fino a febbraio

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L'ospedale "Pugliese Ciaccio"
  06 dicembre 2019 15:57

di GABRIELE RUBINO

I contratti dei precari del Pugliese-Ciaccio saranno prorogati fino a febbraio. Sull'ospedale catanzarese si era affacciato, di nuovo, l'incubo dei contratti a tempo determinato in scadenza (LEGGI QUI) a fine dicembre. Con la conseguenza del potenziale rischio di tagli di servizi e posti letto.
Nelle scorse ore i vertici dell'azienda hanno rappresentato il problema al dg del dipartimento Tutela della Salute e al commissario e stamattina è arrivata l'autorizzazione scritta all'estensione della durata dei rapporti (da dicembre a febbraio) proprio a firma di Antonio Belcastro e Saverio Cotticelli.

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Il problema riguarda circa 125 unità: 92 infermieri; 4 ostetriche, 6 tecnici (2 audiometristi, 2 perfusionisti e di laboratorio); 3 biologi e 17 medici. Nella nota è specificato che i futuri provvedimenti sono comunque condizionati alla definizione dei fabbisogni di personale che dovrebbero arrivare entro la fine dell'anno.

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Il rischio licenziamento di un grosso contingente di precari riguarda anche l'altro ospedale di Catanzaro, l'azienda ospedaliero universitaria Mater Domini. All'ex Policlinico i numeri sono ancora più alti: una stima provvisoria si aggira attorno alle 180-200 unità di personale. Da quanto appreso, l'argomento sarà discusso nei prossimi giorni. Non è escluso che la stessa soluzione del Pugliese possa essere applicata a Mater Domini.
Ad ogni modo, il destino dei precari passa dall'impegno del ministro Roberto Speranza di trovare una soluzione definitiva attraverso un emendamento alla Legge di Bilancio che consenta una deroga ai requisiti di stabilizzazioni fissati dal Decreto Madia. Su questo fronte, pare che l'arco temporale (previsto nella futura modifica) da tenere in considerazione ai fini della conversione dei rapporti a tempo indeterminato passerà dai 36 mesi maturati al 31/12/2017 (attuale) ai 36 mesi maturati a giugno 2019. Una prima soluzione era stata quella dei 36 mesi al 31 dicembre 2018. 

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