"Il fatto non sussiste". La donna era stata condannata a tre anni in primo grado
09 luglio 2020 17:46di EDOARDO CORASANITI
Assolta perché il fatto non sussiste. Dopo sei anni, A.L.R, 39 anni, di Tiriolo, è stata assolta in Appello dall'accusa di una presunta estorsione nei confronti di un uomo.
La vicenda inizia nel 2014, quando la donna viene coinvolta nell'indagine perché "con più condotte poste in essere in tempi diversi, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, mediante minacce del seguente tenore "Se non mi dai i soldi te la faccio pagare", "Ho parenti mafiosi che vivono nella locride e ci penseranno loro a bruciarti i mezzi", lo avrebbe costretto a consegnarle una somma di 25mila euro.
Una violenza collegata all'altra accusa di aver appiccato fuoco alla vettura del padre dell'uomo e di altre quattro veicoli.
Dalle indagini si passa in Tribunale. Dopo la richiesta di rinvio a giudizio firmata dal pubblico ministero Domenico Assumma,nel 2018 A.L.R. viene condannata a tre anni in primo grado con il rito abbreviato e assolta per l'accusa di danneggiamento seguito da incendio.
Ma il suo legale, avvocato Antonio Chiarella, ricorre in Appello per ottenere una rivisitazione dell'intero fascicolo: ieri i giudici Giancarlo Bianchi, Adriana Pezzo, Giovanna Mastroianni, hanno assolto A.L.R, perché il fatto non sussiste.
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