Sul Centro di Salute mentale di Montepaone Lido risplende l' "Arcobaleno 2020”

Il progetto rientra tra le attività riabilitative previste nel programma annuale del CSM diretto da Luigi Apicella

di NICOLO' V. GALLELLO 

Al via la XIX edizione del progetto  “Arcobaleno 2020”. Nato come campo estivo voluto dal Centro Diurno, gestito dalla responsabile Loredana Caserta, il progetto rientra tra le attività riabilitative previste nel programma annuale del CSM di Montepaone Lido diretto da Luigi Apicella. Si tratta di un programma riabilitativo che coinvolge 12 utenti della struttura.

Le attività avranno luogo presso lo stabilimento balneare “Il Lido del Finanziere” a Montepaone Lido, per un periodo di dieci giorni. Gli operatori che prenderanno parte al progetto, accompagnando i ragazzi lungo tutto questo periodo, sono: Loredana Caserta, l’assistente sociale Teresa Graziella Massara, gli infermieri professionali Rosaria Papa e Marina Pasquini, il collaboratore Antonio Napoli e le studentesse universitarie tirocinanti Teresa Polagruto e Anna Cascelli, che collaborano con la struttura. Inoltre, contribuiscono al progetto l'associazione AMA Calabria di Squillace e l'associazione Don Pellicanò di Catanzaro.

Mediante le attività che verranno svolte nel progetto “Arcobaleno 2020”, si cercherà di portare avanti i seguenti obiettivi: ridurre gli spazi di emarginazione e di isolamento sociale per le persone che sono a carico del Centro Diurno, osservare e valutare fuori dal Setting terapeutico-riabilitativo abituale -il Centro Diurno-, le abilità e i comportamenti socialmente competenti acquisiti dagli utenti durante il percorso riabilitativo; si cercherà di riequilibrare gli stati emotivi compromessi da un lungo periodo d'isolamento dovuto al lock-down di questi mesi, provando ad alleviare il carico funzionale delle famiglie ancora, turbate dagli effetti della fase di emergenza Covid-19.

Tali obiettivi rientrano nelle procedure che il Centro Diurno per la Riabilitazione Psicosociale di Montepaone Lido, mette in atto ormai da svariati anni.

Risulta essere di fondamentale importanza la relazione interpersonale che si viene a creare tra operatore ed utente della struttura; quest'ultimo segue un percorso riabilitativo articolato su diversi punti, con la chiara finalità di portare la persona ad una migliore cura di sé, ottenendo benessere personale, cercando di costruire nello stesso un’idea di comportamento sociale e identificazione sociale dei ruoli; al contempo, attraverso l’azione operata dal CSM, si cerca di fornire sostegno e aiuto alle famiglie delle persone direttamente coinvolte nelle attività.

La salute mentale ed il benessere della persona non derivano solo da un percorso fatto da terapie prettamente farmacologiche bensì anche da inserimenti sociali e lavorativi, dai quali creare relazioni sane e rapporti interpersonali in contesti ordinari, fuori dalle strutture di accoglienza.

Per concludere, è necessario puntualizzare quanto tali attività - apparentemente "solo ricreative"- svolte durante il soggiorno, diventino cruciali per il superamento del fenomeno della desocializzazione e, al contempo, rinforzino l'autostima della persona, portandola al superamento dello stigma che caratterizza, impropriamente, chi soffre di un handicap fisico o mentale.

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