Tempo di strettissimo magro

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Padre Francesco Trebisonda, Rettore del Santuario di Paola
  28 febbraio 2020 08:08

di GIOVANNA BERGANTIN 

Stamattina verrebbe da sbraitare: fermate il mondo… voglio scendere! Ma, lanciando uno sguardo verso l’azzurro del cielo terso davanti a noi, forse basta solo fermarsi un po’ e riflettere. Del resto ogni giorno ha le sue fatiche, ma anche la forza per affrontarle. In questo affollarsi di parole tra regole sanitarie per il super virus e movimenti tellurici, il calendario cristiano ci richiama al periodo di “magro” quaresimale – dalle Ceneri al Giovedì Santo -  in cui ci si prepara alla Pasqua.  Un tempo dello Spirito, di purificazione per i credenti che introduce ai giorni di penitenza, digiuno ed astinenza, vissuti come segni per esprimere la conversione del cuore.

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Questo ci conduce alla  singolarità della disciplina penitenziale di S. Francesco, introdotta, in un momento di decadenza dello spirito, dal Santo di Paola. Infatti, ai tre voti degli ordini monastici il protettore della Calabria aggiunge un quarto voto: la vita quaresimale osservata a tempo indeterminato, cioè per tutta l’esistenza, che caratterizza lo stile dei frati Minimi e si traduce nell’impegno di preghiera, di umiltà e di altri atti penitenziali tra cui il privarsi liberamente di alcuni alimenti. Un senso di spiritualità profonda che si avverte nel pellegrinaggio a Paola, un affascinante percorso a piedi seguendo la via dei miracoli, legata alla vita e alla spiritualità del Santo.

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Il Santuario di Paola

”La Regola del nostro fondatore - ci spiega il Rettore del Santuario di Paola Padre Francesco Trebisonda(VIDEO) - è incentrata sulla conversione del cuore, che è una caratteristica della Quaresima; perciò, possiamo definirla una Regola monastica ‘quaresimale’. I vari capitoli ci riportano agli elementi qualitativi della Quaresima, ponendo l’accento su la preghiera, il digiuno e la carità. La nostra giornata è scandita dalla preghiera, sette volte al giorno, in comunione con quella universale della Chiesa, dalla carità, l’amore verso Dio e i fratelli, il digiuno, sia quello del silenzio interiore ed esteriore, sia quello tradizionale proprio dei ‘frati della quaresima’, perché osserviamo la privazione della carne tutti i venerdì dell’anno e aggiungiamo anche quella dei suoi derivati nei mercoledì di Quaresima e Avvento. Non è una dieta vegetariana o vegana, ma  è prescritto nello stile di vita dell’Eremita di Paola e riportato nella sua Regola. Erbe, spezie, legumi e pesce, – continua padre Francesco – una cucina di magro, frutto dell’esperienza dei frati cucinieri che ritroviamo sistemata in ricette nel libro ‘Cucina di strettissimo magro’ del Padre Superiore Gaspare delle Piane del convento dei Minimi di Genova. Con questo testo i Minimi inaugurano un vero e proprio genere letterario”.

 Ben quattrocentosettantasei ricette a base di pesce, verdure, cereali, frutta e ortaggi, preparate senza il che minimo  accenno ad alimenti grassi animali, partendo dalle minestre come piatto completo fino al liquore digestivo all’alloro. Molte delle ricette mettono in risalto l’uso del pesce di acqua dolce e salata - questa comunità aveva il privilegio di usufruire della prima scelta - che usava conservare salato o affumicato per servirsene anche nei momenti in cui non si trovava fresco. Interessante è ricordare che alcuni monaci dell’ordine di S. Francesco iniziarono a produrre in Germania un tipo di birra, bevanda necessaria per rinforzarsi e difendersi dai rigori dell’inverno di Monaco di Baviera. E’ la birra “Paulaner”, derivata dalla traduzione in tedesco del nome dei frati di S. Francesco, cioè “Paolotti”, a cui è intitolata la “Paulaner Brauerei” la più grande birreria di Monaco. E per dimostrare che si può mangiar bene anche di magro affidiamoci al famoso ricettario dettato dalla regola dei Minimi e riportiamo letteralmente una ricetta, ottima da eseguire, a parere di chi l’ha già provata.

Il percorso penitenziale del Santuario di Paola

Zuppa economica

Dopo aver tritato del prezzemolo, del basilico, del sedano, della cipolla, dell’aglio, della carota, dei pomodoro depellati e purgati dai semi, e tagliate delle patate a piccoli dadi, nonchè qualche cavolo, ponete a bollire il tutto in pentola con acqua, olio, sale, pepe, e quando tutta questa verdura sia arrivata a perfetta cottura, versatela in zuppiera con la sua acqua sopra dei crostini di pane abbrustolato, e servitela.

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