Unical e ripartenza\1. Vincenzo delle Donne (Lista #Noi): "Riapertura sì, ma solo se verrà garantita la salute degli studenti e di chi la vive"

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Vincenzo Delle Donne (Lista #Noi)
  27 maggio 2020 23:26

di GIORGIA RIZZO

Aule vuote in tutta la regione dall'inizio della pandemia. I rettori delle università calabresi mantengono una linea cauta sul breve periodo davanti alle indicazioni generali del ministro dell'Università, Gaetano Manfredi, che lascia ampia autonomia alle decisioni degli atenei. E anche sul lungo periodo non sembrano esserci un piano e delle linee guida per la ripartenza delle Università in presenza nel prossimo autunno, nonostante la parola d'ordine sia, in tutto il paese, ritorno alla normalità. Come avverrà anche tra i banchi di scuola a settembre. Ne abbiamo parlato con Vincenzo Delle Donne di Lista #Noi, rappresentante degli studenti dell'Università della Calabria

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Qual è il bilancio di questi ultimi mesi di Università in forma telematica? 

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"Per quanto concerne l'ambito didattico, nonostante la crisi emergenziale e la diffusa preoccupazione generale, l'Unical in versione telematica ha risposto molto bene. Numerosi sono stati gli studenti a cui è stata data la possibilità di laurearsi, tutti i corsi del secondo semestre stanno proseguendo in maniera regolare, gli esami di profitto stanno avendo un regolare svolgimento, in sintesi, non c'è nulla che si sia fermato. Ma se dal punto di vista didattico il mio bilancio non può che essere positivo, dal punto di vista umano, dal punto di vista dell'Università intesa come scuola di vita, non posso che affermare che da studente, rappresentante degli studenti e membro attivo della vita associativa universitaria, l'università in modalità telematica stia togliendo ad ognuno di noi dei momenti, delle emozioni, delle consuetudini, delle esperienze la cui mancanza non può che farci soffrire.

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Come valutate le misure messe in campo dall’università per fronteggiare l’emergenza sanitaria?

Per quanto riguarda le misure adottate dall'Università, credo che si stia facendo di tutto per tutelare la salute di ogni singolo studente, docente, membro del personale tecnico ecc, pertanto, sebbene il prezzo da pagare sia la mancanza di quei momenti collettivi che fanno dell'Unical un posto speciale, valuto positivamente l'operato dell'Università".

Molti studenti saranno colpiti dalla crisi economica e potrebbero abbandonare gli studi. Quali sono le vostre proposte per garantire il diritto allo studio?

"Questo è un aspetto che ci preoccupa molto, ogni famiglia sta fronteggiando le difficoltà causate dagli effetti che il virus ha scatenato in ogni ambito della società. Il nostro timore è che gli studenti, soprattutto quelli che già versavano in situazioni economiche poco felici, si possano trovare davanti al rischio di dover rinunciare alla propria formazione. Da rappresentanti degli studenti ci stiamo battendo perché sia posta maggiore attenzione sulle risorse che il governo regionale ha intenzione di stanziare in vista della copertura delle borse di studio per l'anno venturo, crediamo che si debba tener conto del decremento che molti Isee subiranno, con il conseguente aumento degli studenti che dovranno chiedere una borsa di studio per poter continuare a studiare. Abbiamo proposto anche un abbassamento dei requisiti per l'accesso alle borse di studio, perché crediamo che proprio in momenti difficili come questi, soltanto con un esercito del sapere sempre più ampio si possa lottare per una rinascita". 

Cosa pensate di un'eventuale ripartenza delle università? 

"Denotiamo con dispiacere che, in effetti, le Università non siano state mai pronunciate con accento prioritario nei discorsi di apertura. E noi certamente auspichiamo una riapertura, ma a condizione che questa avvenga quando la vita di nessuna persona che frequenta l'università possa essere messa anche minimamente in pericolo".

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