Us Catanzaro 1929, il procuratore sportivo La Ferla: "Ripresa ancora incerta. E' l'occasione giusta per una riforma dei campionati"

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Antonio Conte e Jano La Ferla
  30 marzo 2020 20:53

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

Catanzaro fermo ai box come tutto il calcio nazionale. Recentissima la notizia secondo cui Tommasi, presidente dell’Aic, stia iniziando a valutare l’ipotesi della sospensione totale dei campionati.

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D’altra parte, la conta quotidiana dei contagi e dei morti di Coronavirus è davvero da brividi. In Lombardia si combatte all’arma bianca. 

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Davvero molto toccante la lettera che Claudio Galimberti, meglio conosciuto nel tifo bergamasco come “Bocia”, ha indirizzato al presidente degli orobici, Percassi.

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“Indipendentemente da quello che decideranno i vertici del calcio – si legge - mi esce spontaneo e normale pensare che per l’Atalanta il campionato finisca qua. Che sia un esempio per tutti in questa guerra. Bergamo e la sua gente vengono prima della nostra squadra”. 

Parole toccanti che giungono dal cuore di un sostenitore che non si è mai risparmiato per i colori neroblu e che sognava di giocare in Champions, ma che ora, di fronte ad una vera e propria strage, invoca lo stop. 

Ripresa che appare sempre più difficile e complicata, ma che non convince alcuni presidenti. Basti pensare a società di serie A come la Lazio di Lotito e la Roma di Pallotta, il Napoli di De Laurentis; di serie B come il Benevento di Vigorito (20 punti sulla seconda), il Frosinone di Stirpe. E in serie C il Monza di Berlusconi, la Reggina di Gallo e Rosso del Vicenza, prime nei rispettivi gironi.

La Lega studia soluzioni e dialoga con le parti in causa. Nell’ipotesi di sospensione del campionato cosa accadrà? Interrogativo amletico che tiene tutti sulle spine. Si annullano i tornei? Si assegnano titoli, qualificazioni alle coppe, promozioni e retrocessioni? Si disputano play-off e play-out?

Di tutto questo si parlerà il prossimo 3 aprile. Alle 11, il presidente della Legapro, Ghirelli, ha dato appuntamento ai presidenti delle società per confrontarsi in videoconferenza. Tra i temi all’ordine del giorno, le considerazioni sullo stato dell’emergenza Covid-19, la stagione in corso e le azioni da intraprendere, cosa fare del campionato 2019-2020 e il problema dei sacrifici e quindi i contratti dei calciatori. 

Sull’argomento è intervenuto Jano La Ferla, procuratore sportivo di numerosi calciatori: “Di fronte a questa emergenza improvvisa e dalle conseguenze inaspettate anche il mondo del calcio si è trovato spiazzato, con Olimpiadi ed Europei rinviati al 2021. Al momento – ha detto l’avvocato - prima ancora del sistema calcio, non si ha una data certa per riprendere la vita normale”.

Tante le ipotesi al vaglio degli addetti ai lavori

“La conclusione dei campionati sarebbe l’unica che metterebbe tutti d’accordo. Ma la categoria che pagherà più delle altre è la Legapro.
A tal proposito – ha osservato l’agente sportivo - potrebbe essere l’occasione giusta per formulare una riforma che possa magari recuperare la C2 andata troppo presto in pensione e che consentirebbe a società medio-piccole di farsi il loro campionato. Si potrebbe immaginare una serie C d’elite”.

Praticabile l’ipotesi dei minitornei immaginata dal tecnico Auteri?

“Assolutamente no, e peraltro non ha precedenti”. 

Cassa integrazione per i calciatori?

“Secondo me potrebbe essere una soluzione. Gli ingaggi dei giocatori sono molto differenti tra le categorie. Molti calciatori percepiscono praticamente lo stipendio, ragion per cui la Cig sarebbe una soluzione ottimale per venire incontro alle società in difficoltà”.

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