Us Catanzaro 1929, una brutta sconfitta difficile da digerire. Squadra assente ma grande orgoglio sugli spalti

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Allenamento mattutino al "Mirko Gullì"
  23 febbraio 2020 12:49

di ANTONO ARGENTIERI PIUMA

150 leoni sugli spalti, 11 "pappamolle" in campo. È il resoconto coerente di una giornata da dimenticare per le Aquile di Auteri, alla sua prima sconfitta dal giorno del suo ritorno. Davvero una brutta giornata quella di ieri a Francavilla Fontana.

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Un sonoro 4-0 su un campo sintetico ai limiti della regolarità per le sue piccole dimensioni, che sa tanto di lezione di calcio a Corapi e compagni. Sono mancate la grinta, la voglia di vincere, la determinazione e tutte quelle qualità richiamate dal mister alla vigilia della gara.

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Grande orgoglio sugli spalti. Nel finale, vedere cantare e saltare i sostenitori catanzaresi sulle gradinate del “Giovani Paolo II” inorgoglisce tanto, ma dovrebbe far arrossire chi ha indossato la maglia.

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Catanzaro preso letteralmente a pallonate da una Virtus Francavilla rapida e scattante, pronta a ripartire e padrona del gioco. Mister Trocini dopo la vittoria di Terni si prende un’altra grande soddisfazione di travolgere le Aquile sul proprio campo. Perez e Vazquez mandano in tilt Martinelli e compagni, Risolo (ceduto in prestito ai pugliesi) fa una grande partita.

Il Catanzaro invece resta a casa, col pensiero forse ad una Reggina che mercoledì arriva al Ceravolo forte e granitica e non aspetta altro che fare ciò che ieri hanno fatto i pugliesi.

Il turnover c’è stato, ma evidentemente questa squadra ora non se lo può proprio permettere. Le prestazioni del rispolverato Urso (titolare a sorpresa, al posto di un ottimo De Risio, sotto diffida, e di un più gettonato Iuliano), di Statella, al posto di un Casoli in grande condizione, e di Carlini, titolare nel ruolo di rifinitore, sono state insufficienti.

Ma in generale, la prova complessiva della squadra è stata imbarazzante. Lo stesso Di Piazza fa poco e male. Anche la difesa è apparsa imbambolata. Squadra in balia degli avversari per tutto l’arco dei novanta minuti. Senza una reazione neppure dopo il doppio svantaggio. Anche i cambi effettuati nella ripresa sono inefficaci e tardivi.

Incidente di percorso? La nuova preparazione atletica voluta dal tecnico? I carichi pesanti sulle gambe dei calciatori? La teoria secondo cui il vero Catanzaro entra in forma fra un mesetto, in vista dei play-off? Tutto può essere, ma una prestazione del genere non può trovare alcuna giustificazione. Tanto più, a 3 giorni da un match così importante come quello con i cugini amaranto che non perdono un colpo e intendono allungare in classifica per mantenere ampio il margine dal Bari.

Le vittorie di Lentini e Rieti e quella travolgente con la Viterbese avevano illuso la maggior parte dei tifosi che il Catanzaro di Auteri, grazie alla campagna di rafforzamento di gennaio, avesse trovato la strada giusta per giocare “da grande squadra”, tanto per citare il mister, per “una continuità di prestazioni e risultati” che danno autostima e rilanciano le Aquile in classifica. Tutto ciò sembrava vero ma questa convinzione ieri si è sbriciolata di fronte ad una gara pessima che il Catanzaro non si può permettere e deve subito superare.

L’unica certezza che viene fuori dal brutto tonfo di Francavilla è che ogni partita va affrontata col piglio giusto e che nel calcio non si possono fare programmi a lunga scadenza. Stamattina le Aquile hanno ripreso gli allenamenti al “Mirko Gullì”.

Lungo discorso di Auteri negli spogliatoi e poi palestra. Il tecnico guarda avanti e sarà chiamato a riscattare lo scivolone di ieri proprio mercoledì prossimo, in casa con la Reggina.

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