Premialità Covid agli eroi. L'intersindacale dei medici: "Bevere non ci ha convocato. Chiesto l'accesso agli atti: l'accordo viola il decreto Cura Italia"

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Sanità 3
  22 dicembre 2020 18:07

La premialità Covid infiammano il mondo della Sanità calabrese. Ancorché non ancora erogate, nonostante gli annunci della Cgil, Cisl e Uil, l'intersindacale della dirigenza medica e sanitaria affila le unghie. Chiede l'accesso agli atti dell'intera 'pratica' indennità Covid e non risparmia critiche al dg del dipartimento Tutela della Salute Francesco Bevere.

"Cambiano gli uomini, ma la sostanza, alle nostre latitudini resta fondamentalmente immutata. Chiuso infatti un capitolo, amaro, della sanità calabrese, sotto i riflettori impietosi di “Non è l’arena” di Massimo Giletti con il Commissario ad acta dimissionario che riconosce urbe et orbi, quale suo colpevole errore strategico, l’aver audìto solo negli ultimi tempi, le organizzazioni sindacali dei dirigenti medici, veterinari e sanitari, se ne apre adesso uno nuovo. Ma le Organizzazione Sindacali di categoria, tuttavia, sono ancora in attesa di incontrare il neo Commissario ad acta, in particolare su temi delicati e cogenti quali, ad esempio, il fabbisogno di personale". E' quanto scrivono in una nota l'AAROI EMAC con il dr. Domenico Minniti, l'ANAAO ASSOMED con il dr. Filippo Maria Larussa, la CIMO con il dr. Giorgio Ferrara e la FESMED con il dr Giuseppe Pirillo. 

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"E se le relazioni con la Struttura Commissariale sono lente ad accendersi, con il Dipartimento Tutela della Salute il buio è totale e non scevro da sgarbi istituzionali. Il Dirigente si è infatti insediato a giugno, e per tutto un semestre si è ben guardato dal confrontarsi con i sindacati. O, meglio, con quelli di categoria. Perché con quelli della Funzione Pubblica, almeno a leggere sui media, gli incontri ci sarebbero stati. Con buona pace delle relazioni sindacali e dello Statuto dei lavoratori. E, nonostante nel corso della sua audizione di novembre alla Camera, il Dr. Bevere avesse parlato (cit.) di realizzare una vera e propria riforma strutturale del SSR da elaborare “dopo aver svolto un approfondito confronto con tutte le Organizzazioni Sindacali coinvolte…” noi siamo ancora in attesa di quell’ incontro".

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"Dunque - proseguono-, se questa è la velocità d’azione del Dipartimento e del suo Dirigente generale, non osiamo immaginare quali potranno essere i tempi d’intervento per la soluzione delle innumerevoli criticità che insistono sulla nostra sanità. In verità, come Intersindacale della Dirigenza area sanità, rispettando le tempistiche dettate dal contratto nazionale, già il 20 febbraio di quest’anno avevamo chiesto l’avvio del Confronto Regionale ex art. 6 del CCNL. Poi, l’epidemia, ha catalizzato in noi interessi prioritari, rivolti alla tutela della salute dei nostri concittadini. Quindi, responsabilmente, avevamo allentato la presa. Ma a settembre abbiamo richiamato Struttura Commissariale e Dipartimento al rispetto delle relazioni sindacali, invitandole a convocare “tutte le Organizzazioni Sindacali portatrici di interesse, incluse quelle rappresentative della Dirigenza Medica, Veterinaria e Sanitaria”. Evidentemente invano".

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"Ed è per questo motivo che oggi, attraverso lo studio legale Siclari di Reggio Calabria, abbiamo richiesto di accedere agli atti relativi alla seduta del 6 luglio ultimo scorso riguardanti la sottoscrizione di un documento avente come oggetto la premialità Covid per gli operatori sanitari, nonché anche alle convocazioni ed ai verbali relativi alla riunione resa pubblica a mezzo stampa dalle OO.SS. della Triplice FP ed infine alle motivazioni sottese all’omessa convocazione delle odierne firmatarie. Già, perché quell’accordo che volutamente non abbiamo sottoscritto a luglio non appare aderente al dettato dell’art. 1 del DL 18/2020 e pertanto, se portato a termine, sarà sottoposto al vaglio delle autorità competenti".

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