di GABRIELE RUBINO
Se fino a pochi giorni fa si diceva il 'prima possibile', l'opzione principale per l'avvio dei lavori di riqualificazione dello stadio 'Nicola Ceravolo' di Catanzaro è diventata la fine del prossimo campionato. Alla base dello 'slittamento', la spigolosità della Questura sulla gestione della fase 'transitoria', ossia quella della diversa disposizione dei settori.
Una disposizione che contemplava la chiusura della Curva Ovest con dirottamento in altri settori dei tifosi di casa e una differente collocazione degli ospiti. Aspetti su cui la Questura è stata sempre piuttosto rigida. Sebbene il Comune abbia ottemperato a tutte le prescrizioni previste, per mettere in piedi il 'Ceravolo limitato' dovrebbe spendere una cifra che si aggira fra i 200 e i 250 mila euro. La società, al contempo, si sarebbe resa conto delle eccessive limitazioni di capienza per almeno metà stagione regolare e, da qui, in particolare dopo la recente riunione in Prefettura, l'ipotesi prevalente è quella di far partire i lavori veri e propri al termine del campionato 2025/26.
I prossimi giorni saranno decisivi per ufficializzare questo nuovo quadro. Infatti, Sportium, la società di ingegneria, consegnerà a Palazzo De Nobili il progetto di fattibilità tecnico-economica. Si avrà il quadro di come spendere i circa 10 milioni disponibili (9 della Regione e 1 del Pnrr) che partirà, come si diceva, dalla 'Capraro' passerà dalla copertura delle Tribune e, se avanzeranno risorse, finirà con un ritocco alla Curva Est. In ogni caso, lato Comune, subito dopo si procederà con l'appalto integrato (esecutivo e lavori) che dovrebbe concludersi con l'affidamento fra fine settembre e inizio ottobre. In ogni caso, anche se non partirà il cantiere in quella fase, la ditta aggiudicataria avrà il compito di reperire i materiali necessari e approntare le attività propedeutiche. Così da essere pronti per la fine del campionato. Questa è l'idea principale, in attesa dell'ufficialità.
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