Sangineto Lido: le migliori risorse per un riscatto turistico. Munafò (Assoturismo Confesercenti): "Recovery plan nuova progettualità per ripartire"

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images Sangineto Lido: le migliori risorse per un riscatto turistico. Munafò (Assoturismo Confesercenti): "Recovery plan nuova progettualità per ripartire"
Antonio Adalberto Munafò

"Sono il primo tifoso di Sangineto e faccio il mio migliore augurio ed in bocca al lupo agli attuali amministratori e a chiunque avrà in futuro responsabilità di governo"

  03 marzo 2021 18:27

"Come ogni volta, alla vigilia delle elezioni comunali, torna in auge il nome di Antonio Adalberto Munafò che della storia di Sangineto ha scritto pagine importante. Come Direttore e poi gestore dell’Hotel 5 Stelle di Sangineto e poi come consulente dell’Assessorato al Turismo e delle Attività Produttive della Regione Calabria ha sempre mostrato una grande attenzione verso questa città". Così in una nota stampa. "Portano la sua firma indelebile le ultime ristrutturazione dell’Hotel delle Stelle - prosegue -  ed il suo riposizionamento sul mercato turistico, la liberalizzazione delle concessioni demaniali di tutte le spiagge con la creazione degli stabilimenti balneari attualmente operativi, la realizzazione di un centro benessere e fitness aperto al pubblico tutto l'anno e l’organizzazione di tutte le più importanti manifestazioni ed eventi degli ultimi venti anni che hanno portato a Sangineto personaggi come Gianni Rivera, Katia Ricciarelli, Peppino di Capri, Ficarra e Picone, Mino Reitano, Fred Bongusto, Franco Califano, Matia Bazar, Patti Pravo, Fausto Leali, Biagio Izzo, Rita Forte, Miriana Trevisan, Valerio Merola, Edoardo de Crescenzo, Lando Buzzanca, Francesco Baccini, Federico Salvatore, Sara Ricci, Beppe Convertini, Samanta de Grenet, Battaglia e Miseferi, Stefano Palatresi e tanti altri".

"In molti ancora ricordano con nostalgia i flussi turistici che hanno inondato per anni la città da aprile ad ottobre - si legge ancora sulla nota - con clientela internazionale giunta attraverso voli charter dalla Germania e da tutto il centro Europa creando benessere ed occupazione per tutti. Resta indelebile il ricordo di un gruppo di oltre mille persone che dal Veneto nel mese di maggio riempì tutte le strutture ricettive di Sangineto e paesi limitrofi con animazione serale e spettacoli tutte le sere nella piazza del Borghetto. Munafò, già manager turistico per il Gruppo Marcegaglia,  da oltre 20 anni è dirigente nazionale della Confesercenti con incarichi importanti prima in Assoturismo Calabria ed ora Basilicata".

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Come vede oggi la destinazione turistica di Sangineto dott. Munafò?

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"Penso che la città sia arrivata per una serie di fattori tra essi concatenati ad un momento di svolta importante. Il paese di Sangineto è in uno stato di blocco assoluto da oltre 30 anni che hanno fatto si che la "Perla del turismo" calabrese e della costa tirrenica cosentina, che era all’avanguardia e che dettava legge in materia di turismo sia oggi fanalino di coda trascurata e dimenticata e superata strutturalmente di fatto da tutti gli altri paesi della costa che negli anni si sono modernamente sviluppati oltre ad essere assente da ogni rotta turistica organizzata. Vive solo di una stagione brevissima limitata ai venti giorni centrali del mese di agosto e con turisti di prossimità provenienti da Cosenza e Campania spesso di target medio basso e tendente al basso pari e consono al livello di servizi offerto in questo momento, mentre la sua vocazione e la sua tradizione raccontano una storia completamente diversa".

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Come mai allora ritiene che Sangineto abbia un grande potenziale turistico?

"Sangineto è la citta meno devastata e cementificata della costa e questo dona grandi speranze. Per scelte politiche nella realizzazione dei vari piani regolatori tutta la possibile nuova cubatura fu convogliata, di fatto, sui terreni e sulle proprietà delle Società riconducibili alla famiglia del compianto dott. Peppino Barbieri e degli Aragona/Giunti che detenevano la gran parte del suolo comunale imprenditorialmente ereditato dalla baronia Giunti e che con la costruzione dell’Hotel 5 Stelle e delle Costellazioni avevano avviato un importante fase di sviluppo turistico di grande livello. Dopo la scomparsa del dott. Barbieri ed il progressivo declino economico del suo impero nessuno dei progetti avviati è stato portato a compimento e quindi di fatto chi poteva determinare lo sviluppo perché in possesso delle aree e della cubatura non lo ha fatto e chi avrebbe potuto farlo non disponendo di aree e cubatura non ha potuto farlo tanto è che nessun investitore si è mai potuto avvicinare alla realtà di Sangineto. Questo assoluto immobilismo oggi può diventare la nuova fortuna di Sangineto. A causa delle note problematiche economiche e giudiziarie in cui si è sfortunatamente imbattuto il gruppo Barbieri sembra che si stia andando verso nuovi scenari che potrebbero determinare un nuovo impulso imprenditoriale".

E cosa ci dice della pubblica amministrazione di Sangineto?

"Amministrare un piccolo paese con poche risorse è una cosa difficilissima. Per circa 20 anni la città è stata amministrata da persone prive di capacità politica e l'ultimo ed unico valido politico che la città è riuscita ad esprimere nella sua storia è stato il Dirigente degli allora DS Pietro Midaglia. Negli ultimi 10 anni è mancata visione, strategia e la capacità di porla in essere limitando quindi l’azione amministrativa all’ordinario".

E quindi il suo ottimismo per il futuro da dove nasce?

"Il principale gap che oggi Sangineto conosce è di carattere strutturale. Deve ripartire l’imprenditoria privata dando la possibilità a chi ha voglia, possibilità e capacità di fare di poter realizzare i propri progetti, tuttavia è necessario che l’Ente Pubblico metta mano alle infrastrutture che si trovano in una situazione devastata e devastante. Gli operatori economici, i commercianti, gli imprenditori del luogo sono la vera colonna portante della città e andrebbe eretto loro un monumento per non avere mai mollato e per aver, tutt’oggi, tenuto a galla una città che senza la loro iniziativa ed inventiva sarebbe definitivamente affondata. E’ necessario che la realtà Sangineto si faccia trovare pronta con idee e progetti cantierabili poiché stanno arrivando i fondi del recovery plan che per il turismo calabrese saranno ingenti e rappresentano l’unica ed anche ultima soluzione possibile attraverso la quale colmare l’enorme deficit strutturale di Sangineto".

Cosa dovrebbe fare secondo lei la nuova amministrazione comunale eletta del 2021?

"A mio modestissimo avviso è necessario che coinvolgano l’imprenditoria locale e non solo attraverso una manifestazione di interesse per realizzare un progetto organico di sviluppo che sia sostenibile e cantierabile da presentare e sul quale lottare e combattere politicamente in occasione della gestione regionale del recovery plan. Ad oggi però mi sembra che manchi sia la progettualità che una vera capacità politica penetrante. Sarebbe immediatamente necessario un nuovo piano regolatore per riorganizzare ed indirizzare il nuovo sviluppo del lido, della zona del fiume, del pianoro di Pian dei Goti e delle aree limitrofi al Castello. Importante sarebbe che lavorassero per tutelare la poca spiaggia esistente con nuovi interventi ed una differente organizzazione e concezione del piano spiaggia atteso che mondialmente oramai la vita nelle località turistico balneari si è interamente spostata sulle spiagge e quindi deve essere concessa la possibilità di sviluppare ed anzi di agevolare le attività che vanno oltre la sola anacronistica posa di sdraio ed ombrelloni. Ed infine vi è sempre l’annoso problema del simbolo di Sangineto che è il Castello del Principe il cui stato e la sua decadenza è specchio della realtà generale".

Cosa vede la prossima competizione elettorale di Sangineto per l'elezione del Sindaco e della nuova amministrazione?

"Il mio augurio da osservatore esterno da sempre innamorato di fatto di Sangineto è quello che i cittadini di Sangineto riescano ad unire le forze migliori della città per realizzare un programma ambizioso e strategico che è necessario ed irrimandabile per lo sviluppo della collettività. La comunità è piccola e le persone capaci disponibili ad un impegno reale sono poche. Il momento strategico consiglierebbe di mettere da parte vecchi schemi politici mai funzionanti ed unire le forze positive del paese con un'unica lista in cui possano confluire le figure di maggior prestigio del paese che hanno dimostrato capacità ed amore verso lo stesso lavorandoci da sempre, spendendoci l'intera vita ed investendoci concretamente. Ci sono ottimi imprenditori, ottimi tecnici pubblici e privati, esperti di pubblica amministrazione, ragazze e ragazzi con capacità ed enorme voglia di fare. Dividere le poche forze disponibili in diverse fazioni in un momento così importante e strategico e privo di ideali e visioni per il bene collettivo e figlio solo di vecchie logiche ed improduttivi rancori".

Potrebbe essere interessato a dare un contributo attivo alla rinascita di Sangineto?

"Mille grazie per la domanda che mi consente di fare chiarezza e non far sorgere alcun equivoco. Non sono interessato a nulla poichè non sono nelle condizioni professionali, personali e familiari per poter dare qualsiasi minimo aiuto a chiunque neppure sporadico ed occasionale. Sono impegnato in un percorso che mi conferma lontano dalla Calabria anche fisicamente per molti anni ancora ma resto però il primo tifoso di Sangineto e faccio il mio migliore augurio ed in bocca al lupo agli attuali amministratori e a chiunque avrà in futuro responsabilità di governo".   

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