Sanità. La Corte dei Conti: "I calabresi stanno colmando una voragine finanziaria pagando più tasse senza avere servizi adeguati"

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images Sanità. La Corte dei Conti: "I calabresi stanno colmando una voragine finanziaria pagando più tasse senza avere servizi adeguati"

  10 dicembre 2020 13:24

di GABRIELE RUBINO

"Gli abitanti della Calabria stanno da dieci anni colmando una voragine finanziaria che cresce e si alimenta di anno in anno. A fronte di questi “sacrifici finanziari”, i medesimi cittadini non godono però di servizi sanitari adeguati". E' il duro commento di Stefania Anna Dorigo nel suo intervento orale prima della parifica del bilancio regionale da parte della Corte dei Conti. I sacrifici sono le tasse con le aliquote massimizzate. 

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DISAVANZO MAI CORRETTAMENTE QUANTIFICATO. IN DIECI ANNI IL DEFICIT (DI CONTO ECONOMICO) RIDOTTO DI SOLI 6 MILIONI- Il dato di partenza è che oltre il 79% spesa in conto corrente del bilancio regionale è legato alla sanità. Una sanità gravata da "patologie" vecchie.  A partire dal piano di rientro, varato nel 2009, "un documento varato senza neppure riuscire a quantificare correttamente il disavanzo a causa di un contesto di assoluta inattendibilità, come ben evidenziato, nel 2008, nella relazione al
Parlamento del Prefetto Silvana Riccio", ha detto Dorigo. Dopodiché si è preso in esame il periodo del commissariamento governativo. Il deficit 2009 era pari -262 milioni al netto delle copertura 104 milioni di euro. Dati, è stato precisato, attinti dal conto economico consuntivo della piattaforma NSIS del ministero perché la sanità regionale non sempre approvato i bilanci, l'ultimo è del 2014. Il disavanzo è passato a 225 milioni di euro, 118 milioni di euro al netto delle coperture nel 2018. Nel 2019, al netto delle coperture e senza la svalutazione crediti consistenti (il caso della Fondazione Campanella), il disavanzo si attesta 98,13 milioni. "In dieci anni, il deficit sanitario a cui dare di copertura si è ridotto in valore assoluto di soli 6,291 mln di euro". 

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CON DISAVANZI NELLA SANITA' NON SI PREGIUDICA LA RACCOLTA DIFFERENZIATA MA IL FONDAMENTALE DIRITTO ALLA SALUTE-  Dorigo ha fatto un parallelo con gli enti locali in dissesto, per cui il decreto Agosto ha riconosciuto la costituzioni di fondi per farli respirare (ne beneficerà ad esempio il Comune di Reggio Calabria). Tuttavia le conseguenza per gli squilibri della sanità sono più gravi: "Ma non si può non evidenziare che il disavanzo sanitario, a differenza di quello accumulato da un Comune, non mette in pericolo i livelli dei servizi pubblici di un territorio circoscritto, ma pregiudica la realizzazione dei LEA per tutti gli abitanti di una Regione. In altre parole, è messo in pericolo non il servizio di raccolta differenziata, non il servizio di scuola bus, non la pulizia delle strade per gli abitanti di un singolo Comune, ma la piena tutela della salute – che è il “diritto dei diritti” – per i circa 2 mln di abitanti del territorio calabro.

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IL COLLEGIO SINDACALE DEL'ASP DI REGGIO: "SCRITTURE CONTABILI INATTENDIBILI"- Nel 2019, tutte le Asp e aziende ospedaliere (ad eccezione del Gom) hanno chiusi i bilanci in rosso. Aziende in cui la gestione è ancora caratterizzata da "opacità amministrativa". Valga un verbale del collegio sindacale dell'Asp di Reggio: “Le scritture contabili dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria risultano altamente inattendibili. A tal proposito si ribadisce la mancanza degli atti presupposti, quali i bilanci degli esercizi precedenti, i mastrini/schede contabili, le note integrative, le relazioni sulla gestione, oltre a non essere stato mai adottato il libro giornale. Il collegio, pertanto, si trova anche privo di quelle fonti basilari da cui attingere tutte le informazioni di natura contabile, economico-finanziaria e patrimoniale indispensabili" .

DEBITI PER 604 MILIONI, 33 DI INTERESSI, 12,6 VERSO IL TESORIERE E CONTENZIOSO DA 686 MILIONI- Secondo quanto risulta alla Corte dei conti nel 2019 i debiti scaduti hanno quindi originato interessi ed oneri accessori (interessi legali + spese legali) per circa 33 milioni (escludendo la ASP di Reggio Calabria, per cui i dati non sono disponibili). Inoltre, i pagamenti effettuati con anticipazione di cassa ammontano a circa 1,8 miliardi di euro, con conseguente maturazione di circa 12,6 milioni di euro di interessi passivi al Tesoriere; gli oneri potenzialmente derivanti da contenzioso, infine, sono pari a oltre 686 milioni di euro. "Tutto quanto detto mostra una vera e propria dispersione di risorse finanziarie che potrebbero essere indirizzare in modo più efficiente per il miglioramento dei servizi sanitari resi ai cittadini".

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