Sanità. Le scadenze 'ristrette' del Decreto Calabria che incombono sul commissario Longo

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images Sanità. Le scadenze 'ristrette' del Decreto Calabria che incombono sul commissario Longo
Guido Longo
  01 dicembre 2020 22:46

di GABRIELE RUBINO

"Dovrò prima vedere con i miei occhi, poi capire". E poi fare. Lo ha ribadito più volte il neo commissario della sanità calabrese Guido Longo appena arrivato negli uffici regionali. Pur essendo un superpoliziotto, risollevare i conti e riprogrammare l'offerta sanitaria -con quell'accento sulla "territorializzazione"- non è certo questione di giorni o di settimane. Però ci sono delle scadenze ravvicinate. 

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LA NOMINA DEI COMMISSARI STRAORDINARI DELLE AZIENDE- L'esame dell'Assemblea del Decreto Calabria 2, che attribuisce a Longo 'super-poteri', è slittato alla prossima settimana. Ci sono alcune norme che già stanno producendo effetti. Su tutti la nomina dei commissari straordinari delle aziende che, escludendo quelle sciolte per infiltrazioni mafiose (in cui però potrà essere scelta la figura ibrida del subcommissario), riguarda le Asp di Cosenza, Crotone e Vibo, il Gom di Reggio Calabria, l'Annunziata di Cosenza, il Pugliese-Ciaccio e il Mater Domini di Catanzaro. L'articolo 2 dispone:  "Il Commissario ad acta di cui all’articolo 1, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, previa intesa con la Regione, nonché con il rettore nei casi di aziende ospedaliere universitarie, nomina un Commissario straordinario per ogni ente, o anche per più enti, del servizio sanitario regionale. In mancanza d’intesa con la Regione entro il termine perentorio di dieci giorni, la nomina è effettuata con decreto del Ministro della salute, su proposta del Commissario ad acta, previa delibera del Consiglio dei ministri, a cui è invitato a partecipare il Presidente della Giunta regionale con preavviso di almeno tre giorni". Il decreto è entrato in vigore l'11 novembre, quindi mancano 'soltanto' una decina di giorni allo spirare del termine. Lo slittamento delle nomine dei vertici delle aziende è stato uno dei flop del Decreto Calabria 1 poiché a catena sono saltate tutte le verifiche sul loro operato. Arrivare "lunghi" anche con la seconda versione non è il miglior scenario possibile.    

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LA SCELTA DECISIVA DEI SUBCOMMISSARI- Poi c'è la partita decisiva dei vice che dovranno affiancare Longo nella struttura commissariale. I subcommissari, stando ad un recente emendamento introdotto nella Commissione Affari sociali, "coadiuvano" Longo e possono essere "in numero comunque non superiore a tre", ma è rimasta la specificazione (visto che prima si pensava a due con differenti compiti) che debbano essere "in possesso di qualificata e comprovata professionalità ed esperienza in materia di gestione sanitaria e in materia amministrativa". La congiunzione sembra indicare la necessità del possesso doppio requisito, non bastando uno in mancanza dell'altro. In linea teorica, si potrebbe pescare dall'elenco nazionale dei direttori generali. Al momento, è rimasta in carica Maria Crocco, prima braccio destro o, meglio, mente del commissario Saverio Cotticelli. Longo stesso, appena scelto come commissario dal Consiglio dei ministri, aveva dichiarato di essere stato contatto dal presidente Giuseppe Conte e dal ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, anche se la nomina formalmente spetta al ministro dell'Economia e Finanza di concerto con il ministro della Salute. La scelta (del governo) dei subcommissari diventa di cruciale importanza per evitare i fallimenti del passato. 

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