Scuola di Morzello, il presidente Bianco: “La seconda edizione è stata un successo”

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Da sinistra: Francesco Bianco e Margo Schachter
  28 novembre 2023 15:06

di CARLO MIGNOLLI

Si è conclusa questo sabato, 29 novembre 2023, con test finale e rilascio degli attestati, la seconda edizione della Scuola di Morzello, promossa dall’Antica Congrega Tre Colli. L’appuntamento si è sviluppato in tutti i weekend di novembre, il venerdì e il sabato, per un totale di otto giornate, riscuotendo un grande successo, grazie anche alla presenza di personalità di spicco del mondo della gastronomia che hanno partecipato all’evento. 

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“Dopo il successo della prima edizione, riproporre l’iniziativa rappresentava per noi una sfida. L’anno scorso la Scuola di Morzello è stata percepita da tutti come una novità e un qualcosa che nessuno aveva mai fatto prima dunque ci aspettavamo un buon riscontro da parte dei cittadini, come poi è stato. Quest’anno ripeterci non era facile e scontato” ha detto Francesco Bianco, presidente dell’Antica Congrega Tre Colli. E aggiunge: “Abbiamo fatto passi in avanti rispetto all’anno scorso anche perché i corsisti sono stati di più,  nonostante si tratti comunque di una scuola di nicchia e non è facile scovare le persone che sono realmente interessate”.

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Il presidente continua dicendo che: “La scuola, a detta di tutti, quest’anno è stata di maggiore prestigio grazie alla presenza della chef e sommelier dell’Olio d’Oliva, Nadia Christina Tappen e della giornalista food&lifestyle editor, Margo Schachter, entrambe curiose di conoscere il nostro piatto tipico della città. Abbiamo avuto il piacere di ascoltare la relazione di Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, manager alimentare di alto livello e anche membro della nostra Congrega”.

E conclude: “Quest’anno abbiamo avuto qualche lezione in più di arricchimento. Abbiamo trattato argomenti come l’igiene sanitaria, la botanica del morzello, le caratteristiche della pitta e anche gli aspetti economici delle tradizioni locali. La novità di quest’anno, che si è rivelata la vera chiave di volta, è stato il coinvolgimento di tutta la città. La seconda edizione è stata itineraria, non ci siamo concentrati su uno stesso luogo dopo poter svolgere le attività, ma per ogni appuntamento abbiamo avuto un luogo diverso dove poter lavorare. Mi sono impegnato da subito per coinvolgere i ristoratori della città, i quali hanno messo a disposizione le loro cucine per la parte pratica. A me piace pensare ad una Catanzaro unica, forte e coesa”. 

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