Spese, introiti e misure anti Covid al Comune: Nuova Era Girifalco interroga il sindaco Cristofaro

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Scicchitano e Ferraina
  20 aprile 2021 10:14

di MASSIMO PINNA

Interrogazione del gruppo consiliare Nuova Era, con le consigliere Carolina Scicchitano ed Elisabetta Ferraina al sindaco di Girifalco Pietrantonio Cristofaro sulle spese, gli introiti e le misure di sicurezza adottate al Comune per fronteggiare il Covid.

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Nel documento inviato anche alla Compagnia dei Carabinieri di Girifalco e al commissario dell’Asp di Catanzaro, Scicchitano e Ferraina chiedono di sapere “a quanto ammontano le spese sostenute dall’inizio dell’emergenza epidemiologica per interventi di sanificazione sull’intero territorio comunale, per l’acquisto di dispositivi di protezione individuali e per altri interventi legati al contrasto dell’epidemia da Covid-19 e se le stesse spese sono state coperte da trasferimenti nazionali e/o regionali e – aggiungono - a quanto ammontano complessivamente ad oggi i trasferimenti in favore del nostro comune messi a disposizione dal Governo Nazionale e da quello regionale per far fronte alle varie necessità connesse all’attuale emergenza sanitaria da Covid-19. A tal proposito si chiede che venga trasmesso un prospetto analitico da cui si evincano gli impegni e la destinazione dei fondi ricevuti dal Governo nazionale  e dalla Regione”.

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Nuova Era domanda, inoltre, al sindaco “quale tipologia di sistema di sicurezza è stato adottato all’interno del palazzo comunale, con quale atto e chi è il responsabile della sicurezza, delegato a vigilare e a verificare  l’osservanza delle regole e delle precauzioni considerato che è l’unico ente che riceve il pubblico attraverso una finestra nella consegna dei documenti e- sottolineano non esiste un sistema di tracciamento di chi frequenta il palazzo comunale”.

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Infine, non per ultimo, Scicchitano e Ferraina fanno presente come al Comune “non è presente un sistema di misurazione della temperatura all’entrata del palazzo comunale, i dipendenti non sono dotati di plexiglass e – concludono - non esistono orari di ingresso e uscita scaglionati dei dipendenti e dell’eventuale utenza, in modo da evitare il più possibile contatti nelle zone comuni, l’accesso alle quali deve essere contingentato”.

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