di GAETANO MARCO GIAIMO
È stato un pomeriggio all'insegna dell'interesse verso l'ambiente quello vissuto oggi sul lungomare di Squillace Lido: presso il bar "Settimo Miraggio", all'ingresso della pineta e dell'Oasi marina "Scolacium", l'Osservatorio Permanente Territorio e Ambiente ha infatti portato all'attenzione dei presenti la propria inchiesta Chi "protegge" le Oasi protette?, con un evento informativo mirato a diffondere consapevolezza sulla gestione delle Oasi marine e del patrimonio paesaggistico. Il luogo scelto è fortemente simbolico: la pineta, come messo in luce diverse volte durante il dibattito, è stata infatti oggetto di devastazione e abusi nel novembre 2024.
Il presidente dell'Opat, Salvatore Belfiore, ha introdotto l'evento proprio facendo riferimento a questo triste episodio, spiegando anche le finalità dell'ente: "Molti frequentatori della spiaggia si saranno accorti che questo patrimonio che andava protetto è stato turbato da qualcosa. C'è stato infatti un intervento di taglio forestale che, all'apparenza, sembrava voluto dalla Regione ma in realtà non era così. Quando abbiamo segnalato ciò alle autorità competenti infatti c'è stato subito un blocco, quindi non si trattava di un intervento lecito. L'Osservatorio non vuole portare in campo un discorso politico o combattere una sola battaglia, raggiunti i nostri obiettivi non ci fermeremo e manterremo sempre alta l'attenzione e viva la comunicazione. Abbiamo scoperto, grazie alle nostre indagini, che nel 2019 era stata denunciata l'intenzione di un privato di creare un resort di lusso in questa zona. La pineta, però, non è un giardino privato: questi alberi non sono la legna per l'inverno di nessuno e, per quanto si dica che è solo stata fatta pulizia di alcune zone, abbiamo trovato una buca enorme piena di rifiuti e il piccolo museo del riciclo creato dall'associazione La Rete è stato completamente raso al suolo".
A dare ulteriori dettagli tecnici ci ha pensato l'ingegnere Rossana Gnasso: "Quest'Oasi è stata istituita nel 2018 grazie all'8x1000 dell'Unione Buddhista Italiana ma la sua storia risale ai tempi della Magna Graecia e si estende da Copanello a Catanzaro Lido. Il problema in questione è sorto perché la codifica del Ministero non si è consolidata a livello regionale, nonostante sia stato fatto tutto secondo le direttive europee riguardanti habitat naturali e parchi marini. L'Oasi è un bene dello Stato e una risorsa, non è un nemico del turismo". Dopo un excursus sulle leggi a partire dagli anni '20 fino ad oggi, l'ingegnere ha proseguito: "Nel 2017 è stato smantellato il Corpo Forestale e da quel momento tutto è in stato di abbandono: vediamo il proliferare dei cinghiali, gli incendi sono aumentati, persino il randagismo è fuori controllo. L'Osservatorio vuole raccogliere le idee dei cittadini e fare da tramite perché, con l'assenza di guardie forestali e marine, sono proprio i cittadini stessi a dover controllare i territori. Oggi, per l'Europa, non si parla più di piano regolatore dei comuni ma di piano strutturale comunale, ovvero di come il comune vuole svilupparsi e creare ricchezza: a Squillace, però, è ancora in via di elaborazione. Noi vogliamo aiutarvi a creare idee e a crescere assieme alla riserva affinché rimanga quella che è".
L'ornitologo Mimmo Bevacqua ha mostrato ai presenti una bellissima carrellata di foto di volatili - tra cui fenicotteri, gabbiani corallini, falchi pellegrini e molte altre specie - raccolte nei dintorni di Catanzaro, dimostrando come "la fauna selvatica si sta avvicinando ai centri abitati, gli uccelli cercano la vicinanza delle persone". La biologa marina Stefania Giglio invece si è dilungata sui comportamenti da tenere in caso di salvataggio di una specie marina protetta: "In Calabria per ottenere le cose bisogna avere il coraggio di fare. L'educazione ambientale è fondamentale, serve fare capire a tutti che aprire un'area di tutela non significa limitare una zona dal punto di vista economico. Per soccorrere le specie protette bisogna seguire dei corsi specifici a livello nazionale: la prima persona da avvertire è il veterinario ma la procedura che consiglio sempre è chiamare il 1530 perché la Capitaneria di porto sa come attivare il protocollo immediatamente". Sono stati diversi gli episodi di salvataggio raccontati dalla biologa, che ha spiegato nel dettaglio quali sono i problemi principali durante la schiusa delle uova della tartaruga Caretta Caretta, specie protetta che presenta ben quattro nidi all'interno dell'Oasi. "I nidi di tartarughe, purtroppo, sono un tasto dolente perché portano soldi e quindi vedono coinvolte associazioni che dovrebbero portare avanti grandi progetti a riguardo. Noi combattiamo chi mette a rischio la vita dei poveri animali per interesse e prestigio personale. La Caretta Caretta è una risorsa da tutelare, importante anche per il turismo scientifico".
Presenti, nell'uditorio, anche due dirigenti della Guardia Agroforestale Locale, che hanno manifestato grande interesse nel collaborare con questa realtà, annunciando anche che da settembre partiranno dei corsi specializzati per i volontari affinché siano preparati su tutto ciò che serve sapere. "Quando abbiamo scoperto tutto questo caos dell'Oasi" ha concluso Belfiore "l'unica associazione che ci ha dato una mano è stata Legambiente. Non smetteremo di stimolare il comune di Squillace in quanto Osservatorio e sappiamo già cosa fare, presentando una legge nazionale del 2017 che però va recepita dai singoli comuni. Il paesaggio fa parte del patrimonio del territorio e bisogna rendere passibili di azioni legali le persone che compiono questi gesti. L'Osservatorio nasce anche per presentare dati tecnici reali che serviranno agli enti preposti. La presente Egle Procopio è specializzata in randagismo e infatti porteremo a Catanzaro un evento per discutere la gestione folle del fenomeno nel capoluogo". Sono state gettate oggi le basi per un percorso che non finirà, grazie a chi si interessa alla salvaguardia dell'ambiente e delle risorse che la nostra splendida regione ha a sua disposizione.
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