Di Carmine Mustari
Quante emozioni nel corso del concerto tributo dedicato al cantautore livornese Piero Ciampi, un concerto evento promosso e organizzato dall’associazione “Culturasila” e dall’Aps “Calabria Letteraria” con il patrocinio dei comuni di Catanzaro e Taverna.
A presentare i protagonisti della sera Chiaffredo Manno, deus ex machina che ha ricordato la figura di Ciampi e del legame che aveva con Taverna e soprattutto con Villaggio Mancuso, ove spesso soggiornava ospite di Silvano Mancuso, quando ancora la Sila catanzarese era un luogo di incontri tra il piacere delle vacanze e il diletto culturale. Piero Ciampi, cantautore e poeta livornese ha un legame particolare con la Calabria in cui ha vissuto negli anni 70, si esibiva spesso nell'albergo delle Fate in Sila e nei locali della costa catanzarese, nel 1971 ha composto l'inno della squadra di calcio del Catanzaro con cui i giallorossi arrivarono in serie A, oggi un giardino del quartiere Lido porta il suo nome. Nel palco del Chiostro del Complesso Monumentale svettava la chitarra di Ciampi, che oggi è di proprietà della cantante Lucia Rango, che ha questo cimelio custodito nel cuore. Tante le emozioni dicevamo, tante legate ai ricordi di chi è intervenuto per dare una personale testimonianza di un aneddoto e emergeva un Ciampi schietto, vivace, un poeta prima di essere un musicista, un uomo combattuto tra i suoi capolavori e la sua vita privata, e nei suoi brani la vita privata emerge. La vita di Ciampi, quella privata e quella artistica camminano insieme, lo ha raccontato la voce narrante Enrico De Angelis, amico di Ciampi, la vita di Ciampi è stata ascoltata musicalmente e vocalmente con il contributo di: Lucia Rango, Nathalia Sales, Rossella Seno, come cantanti; Jennà Romano come voce e chitarrista. Un viaggio che è andato oltre i ricordi, oltre i rimpianti, i legami di Ciampi con Taverna erano saldi, grazie alle amicizie che il cantante livornese aveva in questi luoghi, respirava l’aria e come ha detto De Angelis, in questi luoghi era sereno. La serata scorre e gli ospiti intervenuti hanno lasciato ognuno un ricordo, i saluti di rito delle autorità e le intenzioni di promuovere l’evento e renderlo come appuntamento annuale, i ricordi di Mario Caligiuri già assessore regionale alla cultura, le testimonianze varie come quelle dei referenti del Premio Ciampi, Massimiliano Mangoni e Antonio Vivaldi, giunti da Livorno. Ritornando alla musica, alle emozioni che essa scaturisce, il repertorio della serata è stato un percorso che ha seguito le tappe della carriera di Ciampi, il pubblico ha applaudito le esibizioni e le canzoni chiuse con il brano finale “Come è bello il vino” un capolavoro al quale anche il pubblico ha partecipato.
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