“Chi conosce da vicino la realtà urbana di Catanzaro, in particolare quella delle periferie, non può che constatare con amarezza il progressivo e inesorabile degrado delle condizioni di vivibilità in alcune aree della città. Vie come Forni e Murano, oggi ridotte a sterpaglie e incuria, raccontano con dolorosa evidenza l’assenza di una visione organica nella gestione del territorio.
Fino a qualche anno fa, con tutti i limiti noti, si cercava almeno di garantire un minimo di decoro urbano. Oggi, invece, tutto sembra affidato al caso, o peggio ancora, a scelte estemporanee, slegate da una reale pianificazione. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti: marciapiedi invasi dalle erbacce, rifiuti lasciati in balia del vento e strade che sembrano più sentieri di campagna che percorsi urbani. Non è più solo una questione estetica, ma di dignità per i cittadini che abitano in queste zone.
Colpisce in particolare che proprio nei mesi estivi, quando la vegetazione cresce in modo incontrollato e le alte temperature aumentano i rischi del degrado, non si registri alcun intervento concreto di manutenzione. Non solo non si programma, ma si ignora del tutto il problema, come se queste strade fossero invisibili. Eppure qui vivono famiglie, bambini, anziani. Catanzaro non finisce nel centro storico o nei quartieri più visibili: Catanzaro è anche via Forni e via Murano.
Grave è anche la mancanza di coordinamento tra le ditte incaricate degli interventi. In via Forni, ad esempio, nessuno sembra sapere con chiarezza chi debba fare cosa, né come. Si procede a compartimenti stagni, con interventi scoordinati, lasciando dietro sé un paesaggio ancora più compromesso. Il cordolo stradale, simbolo dell’intervento incompleto e confuso, è lì a ricordarcelo: più che un’opera pubblica, sembra un rebus irrisolto.
Non intendiamo fare accuse pretestuose, ma è chiaro che in assenza di una regia pubblica autorevole e competente, tutto si riduce a interventi inefficaci e alla lunga dannosi. A pagare il prezzo di queste inefficienze sono sempre gli stessi cittadini, costretti a vivere in quartieri dove il verde pubblico si trasforma in una trappola, e dove lo spazio urbano perde qualsiasi funzione di socialità.”
Lo scrive, in una nota, Alleanza per Catanzaro.
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