A Catanzaro la seconda giornata dell'iniziativa Aiapp "Franco Zagari, due città in due tempi"

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  14 novembre 2025 23:27

di GAETANO MARCO GIAIMO

"La regola è sempre la stessa: sedersi su una panchina, osservare e ascoltare". Questa massima indica il segreto che si celava dietro le capacità di Franco Zagari, architetto del paesaggio e figura di riferimento in questo campo di tutto il panorama nazionale e internazionale, scomparso nel giugno 2023. A lui sono state dedicate due giornate di studio e celebrazione promosse dall'Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio dal titolo "Franco Zagari, due città in due tempi": la tappa di ieri si è svolta a Reggio Calabria mentre oggi è stata Catanzaro ad ospitare l'evento. Il capoluogo è legato alla figura del celebre professore e architetto per diversi motivi: a cavallo tra gli anni '80 e gli anni '90 studiò gli spazi pubblici e realizzò il piano regolatore del centro storico della città, prima di disegnare Piazza Matteotti, luogo nel quale oggi è stata posta una targa celebrativa a lui dedicata come parte di questo appuntamento e che contribuì a rianimare tramite il secondo intervento del 2015.

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"Con questo piccolo gesto rimediamo a una mancanza grave, forse un po' in ritardo, rinnovando l'impegno per dare a questa piazza l'attenzione che merita", ha dichiarato, contestualmente alla rivelazione della targa, il Sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, alla presenza di diversi allievi dell'architetto, della moglie Isabella Pezzini Zagari e di altre istituzioni. La giornata si è poi spostata all'interno del Complesso Monumentale del San Giovanni, che ha ospitato un importante convegno sulla figura di Zagari partendo dalla presentazione dell'articolo "Elegia Astratta", presente sul numero 50/2025 della rivista Architettura del Paesaggio e dedicato proprio a Piazza Matteotti.

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Numerose personalità sono intervenute nel corso della discussione, mediata da Michelangelo Pugliese. A portare i suoi saluti è stata il Consigliere Comunale con delega al Centro storico di Catanzaro, Daniela Palaia, che ha sottolineato l'importanza dell'opera dell'architetto per la città. In seguito ha preso la parola Andrea Cassone, presidente di Aiapp: "Sono molto emozionato nel partecipare a queste occasioni speciali dedicate a Franco. Dobbiamo trasmettere l'eredità che ha lasciato alla nostra associazione in termini di formazione professionale per arricchire il bagaglio delle generazioni future". La Vice Presidente di Aiapp, Giulia De Angelis, ha ricordato di essere stata anche lei allieva di Zagari proprio per lavorare al Complesso del San Giovanni: "In Franco sono coesistite le realtà di professionista e docente, in lui c'è sia una forte ricerca grafica che un'ampia produzione teorica e ne ricordiamo il suo atteggiamento curioso e indagatore".

Si sono poi susseguiti interventi volti a spiegare maggiormente l'impatto del lavoro di Zagari su Catanzaro: il prof. Vincenzo Gioffrè, docente di Architettura del paesaggio all'Università Federico II di Napoli, ha spiegato come l'architetto si è approcciato ai due interventi, quello del 1991 e quello del 2015, dando vita sì a una potenza espressiva ancora mantenuta, ma anche a un repertorio figurativo, cromatico e materico che dialoga e collega la piazza all'ambiente circostante; l'ingegnere Ferdinando Gabellini ha sottolineato come Piazza Matteotti sia conosciuta in tutto il mondo ed abbia al suo interno tanti tasselli con un significato ben preciso, "tanto da poter essere paragonata ad un quadro"; Giovanni Laganà invece ha evidenziato che "se potessimo sollevarci per un attimo, osservando la piazza dall'alto potremmo quasi intravedere una figura umana nella sua conformazione", rimarcando il legame tra lo stile di Piazza Matteotti e il Bauhaus. 

Spazio poi alle testimonianze da parte dei presenti. Il primo a intervenire è stato Eros Corapi, Presidente dell'Ordine degli Architetti di Catanzaro, che ha ricordato quanto fosse stata divisiva all'epoca la realizzazione dei vari inserti della Piazza, in primis della celebre "scaletta", in un momento di rinnovamento per l'Italia intera: "Quell'episodio ci deve ricordare come questa città abbia avuto la testimonianza di un futuro possibile, se lo sia giocato bene o male e rimane speciale sicuramente per i suoi cittadini". Manuela Ruoppolo, in rappresentanza della Soprintendenza ai Beni Culturali, ha ricordato i suoi tempi da alunna di Zagari. "Egli non fu solo un progettista ma un narratore del paesaggio", ha detto Giuseppe Stefanucci, Vice Presidente dell'Ordine degli ingegneri locale. L'ex Sindaco di Catanzaro, Marcello Furriolo, ha ricordato la lunga collaborazione che svolse ai suoi tempi con Zagari e con altre eminenze dell'architettura italiana per provare a diffondere nel capoluogo il sogno di "avere una Catanzaro capitale della Calabria e al servizio del territorio con un protagonismo positivo". Anche l'ex Assessore Michele Frisini, lo storico Arnaldo Castagna e il professore Gianni Celestini, docente alla Sapienza di Roma, hanno preso la parola nel corso del pomeriggio, prima delle conclusioni affidate alla professoressa Isabella Pezzini Zagari: "Al termine di queste due giornate mi sento sopraffatta e al tempo stesso rianimata. Non è semplice aver perso Franco dopo 35 anni, aveva un fortissimo senso di responsabilità nel suo operare e i suoi allievi oggi sono tutti professori o professionisti e lui sarebbe orgoglioso di questo". Una figura che ha dato il suo contributo certamente divisivo ma immortale per Catanzaro è stata celebrata oggi e, da adesso in poi, un ulteriore segno in sua memoria è impresso nel cuore della città e della sua opera.


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