“Catanzaro sta morendo. E con essa l’Università Magna Graecia. Ma il silenzio è assordante. Tutti fingono di non vedere, di girarsi dall’altra parte. Si parla di ‘bufale’, si minimizza, ma la verità è che Cosenza sta svuotando Catanzaro sotto gli occhi complici della politica e dell’apparato accademico”. Lo afferma, in una nota stampa Fabio Celia, consigliere comunale del gruppo misto.
“Catanzaro è ormai una città priva di linfa, senza progettualità, senza visione – aggiunge – abbandonata a un lento declino che parte proprio dal cuore della sua identità culturale e sociale: l’Universita’. E nel disinteresse generale, Germaneto si trasforma giorno dopo giorno in un fortino isolato, scollegato dalla città, incapace di generare ricchezza e opportunità, mentre la vera università si sposta a nord, dove fioccano investimenti, reparti nuovi, specializzandi che chiedono di trasferirsi.”
Celia punta il dito anche contro la mancata integrazione dell’ateneo con il tessuto urbano: “Il quartiere marinaro è un deserto. Un vuoto spaventoso, un tempo pieno di vita universitaria, oggi svuotato da un’università che non ha mai voluto integrarsi davvero con la città. L’Umg è inadempiente verso Catanzaro, non ha mai promosso un reale inserimento nei quartieri storici. Dove sono finiti i corsi e le facoltà promessi per il centro storico? Dove sono finiti i progetti di rilancio del Lido attraverso la presenza studentesca?”
Sul piano sanitario e formativo, la denuncia è altrettanto dura: “Medici, specializzandi, professionisti fuggono verso Cosenza, chiedendo il trasferimento. Il reparto di anestesia e rianimazione? Apertura a Cosenza, con il plauso muto dei consiglieri regionali della sinistra catanzarese, che gongolano senza nemmeno fingere preoccupazione. Dall’altra parte, una destra connivente, che in perfetto asse con il rettore e l’apparato universitario sta svuotando Catanzaro, pezzo dopo pezzo.”
Secondo Celia, dietro questo spostamento vi è una precisa strategia: “È un disegno preciso, politico e strategico: distruggere la Magna Graecia a Catanzaro per regalarla a Cosenza. E nel frattempo che fa l’amministrazione comunale? Cosa dicono il sindaco Fiorita e l’assessore alle politiche universitarie Monteverdi, che per puro caso è anche docente proprio dell’UMG? Tacciono, perché va bene a tutti così. Va bene a chi ha deciso di lasciare Catanzaro al suo destino.”
Il consigliere lancia infine un appello: “Se non si interviene subito, se non si crea un tavolo urgente con il rettore, l’amministrazione comunale e tutte le istituzioni locali, questa emorragia diventerà definitiva. E tra pochi anni, l’università di Catanzaro sarà ridotta a un liceo. Sì, un liceo isolato sulla collina di Germaneto, con quattro corsi e nessuna anima.”
“Io non ci sto. Catanzaro non può restare in silenzio. Basta ipocrisie. Basta omertà. È il momento -conclude il consigliere Celia- di alzare la voce. È il momento di combattere”.
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