di MARCO VALLONE
Forti perplessità relativamente alla gestione del welfare da parte del centrodestra calabrese e la proposta di istituire una misura concreta di impatto regionale per far fronte al problema della povertà diffusa sul territorio.
Questi in sintesi i temi affrontati questa mattina a Catanzaro, nella Biblioteca Comunale, in un focus dedicato alla proposta di istituire un "reddito di dignità" presentata dal consigliere regionale Raffaele Mammoliti. Sono stati presenti sul posto, oltre al consigliere fautore dell'iniziativa politica, anche Nicola Fiorita, Sindaco di Catanzaro; Giuseppina Iemma, Presidente regionale PD e vicesindaco di Catanzaro; Enzo Scalese, Segretario Generale Cgil Area Vasta CZ-KR-VV; Elisa Fruci, Presidente Comitato provinciale INPS CZ; Anna Pittelli, Responsabile Welfare e Lavoro della Segreteria regionale PD.
“L'iniziativa di oggi ha una duplice funzione, due obiettivi – ha affermato il consigliere regionale Raffaele Mammoliti – Il primo è quello di denunciare questo settarismo della destra nazionale e del governo di centrodestra regionale verso la povertà. E poi si vuole indicare una soluzione concreta, soprattutto ai cittadini calabresi, i quali devono capire che se ci fosse stato un governo di centrosinistra sarebbe stato istituito un reddito di dignità. Il governo di centrodestra in carica invece non solo non istituisce ancora questa misura, ma addirittura approva un piano delle fragilità, annullando completamente le persone povere. Cioè, la concezione culturale loro è quella per la quale, se un povero non ha nello stato di famiglia un disabile o un minore, allora non deve ricevere nulla. Quindi viene completamente annullato. Quindi anche il piano delle fragilità che loro hanno varato – ha proseguito Raffaele Mammoliti – che può avere, in qualche modo, indicazioni su 11 progetti importanti, non tiene conto intanto di una visione di sistema, e inoltre non ha nessuna coerenza con i fondi del PNRR. C'è una missione dedicata del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che è la missione 5 per gli anziani non autosufficienti e per i disabili. Allora, siccome sono state destinate alla Regione, a questo proposito, un miliardo e 300 milioni, come interagiscono con questo piano delle fragilità che non si fa carico delle persone povere? E quindi oggi, sulla base di questa valutazione, noi, nel denunciare questo settarismo, rilanciamo l'iniziativa della proposta di legge sull'istituzione del reddito di dignità”.
Su quale sia lo stato attuale di cose, a livello regionale, della proposta, Mammoliti ha precisato come essa sia “incardinata nella terza commissione, e nella seconda per il parere finanziario. Io, a questo punto, dopo l'iniziativa di oggi chiederò un incontro direttamente ad Occhiuto, perché non può essere un qualcosa che viene relegato solamente a valutazione di discussione nella commissione, senza che il presidente di questa Regione dica in maniera chiara quale sia la sua posizione, e quella della sua maggioranza, in merito a questo problema. Dopo l'abolizione del reddito di cittadinanza in Calabria ci sono circa 10000 persone che non ricevono nulla: cosa vuole fare di queste 10000 persone, facciamo finta che non esistono? Facciamo finta che non ci siano? Quindi vorrei che anche il presidente della Regione, prima del dibattito e della discussione nella commissione, si pronunciasse, per capire e dire ai calabresi quale sia la sua reale intenzione”.
Il Sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, da parte sua, ha evidenziato come ci siano “forze politiche, persone, sensibilità che lavorano contro la povertà. E ci sono forze politiche che invece mi sembra lavorino contro i poveri. Io credo che questo governo di centrodestra si stia caratterizzando per essere sempre contro i soggetti deboli, che siano le regioni del sud o le persone più svantaggiate. Sono state abolite quelle misure di sostegno come il reddito di cittadinanza, che potevano avere sicuramente dimostrato dei limiti, ma che rispondevano ad un'esigenza ineludibile di una società che voglia essere più giusta e più attenta alle persone che soffrono. Questi due anni – ha sottolineato Nicola Fiorita – mi hanno messo in contatto inevitabilmente con tante persone che bussano disperate alle porte del sindaco perché non hanno i soldi per vivere, perché non hanno i soldi per garantire un futuro dignitoso ai propri figli, perché non hanno una casa. Rispetto a tutto questo io credo che non ci sia nessuna consapevolezza, o nessuna voglia di intervenire, da parte del governo nazionale e del governo regionale. E' chiaro che proprio per questo ho voluto riprendere anche la proposta, che era già stata presentata in consiglio regionale dall'onorevole Mammoliti (e che è stata fatta propria anche in altre regioni, persino da forze politiche non ascrivibili al centrosinistra), di istituire delle forme di sostegno nei confronti delle persone più disagiate. Proposte che siano finalizzate all'inserimento occupazionale o che siano finalizzate a un reddito di dignità, gli strumenti possono essere tanti. La questione non è tanto tecnica, quanto, per l'appunto, di visione del mondo: se si vuole fare qualcosa seriamente per chi non ce la fa da solo, o se li si vuole abbandonare al proprio destino. E' una posizione politica, qualcuno dell'opposizione di destra del Comune mi rimprovera a volte di fare politica: fino a quando farò il Sindaco mi occuperò di tutte le cose, le piccole e le grandi”.
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