Cisl Medici bacchetta l'Ao Pugliese Ciaccio: "Autoreferenzialità da bocciare, l'Azienda Unica è davvero auspicata?

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L'ospedale "Pugliese Ciaccio"
  30 settembre 2022 10:26

 "Il management dell’Azienda “Pugliese Ciaccio” continua nella inadeguata gestione sia assistenziale che amministrativo/contabile, noncurante dei principi che dovrebbero orientare un “buon funzionamento dei processi” dell’Azienda che ha come specifica mission la tutela della salute dei cittadini. Ed invero, la gestione attuale sembra improntata al raggiungimento di soli obiettivi economici, anche in violazioni di norme e regolamenti, mettendo in secondo piano l’efficienza del sistema delle cure, basti vedere l’interruzione di prestazioni di diagnostica PET che potrebbe costringere i pazienti a ricorrere alle strutture private. Tra le disfunzioni assistenziali basterebbe citare il reparto di medicina Covid senza medici o altri reparti come la Geriatria dove la carenza di medici mette a rischio le turnazioni e le attività ambulatoriali". Lo scrive Nino Accorinti, segretario regionale Cisl Medici.

"Ma non solo. Di recente sono state sospese le prestazioni di PET, come detto, necessarie per la diagnosi dei tumori, che venivano erogate tramite una unità mobile di ultima generazione. Sembra che la base d’asta inferiore alla spesa precedente abbia indotto le aziende distributrici dell’apparecchiatura a non partecipare alla nuova gara, per cui si è resa necessaria una convenzione con l’Azienda “Mater Domini” già in possesso di una PET risalente al 2002. Quindi, il management ha ignorato i bisogni ed i disagi dei pazienti oncologici ricoverati che devono essere trasportati presso il Presidio di Germaneto, ma - soprattutto - ha convenuto l’erogazione di prestazioni meno accurate e con tempi di esecuzione maggiorati. Peraltro, nella convenzione sottoscritta appare non chiara e di dubbia conformità l’attribuzione delle tariffe e dei costi. Pur tuttavia, si rileva sulla stampa l’autoreferenzialità e l’autocompiacimento del Commissario!   L’apice del comportamento da biasimare, oltre la mancata attribuzione alla dirigenza delle premialità 2020/2021 e le violazioni sull’attribuzione degli incarichi (basta citare come, ancora, a dirigere il Dipartimento Oncoematologico vi sia un referente igienista e cioè l’ex Direttore Generale dell’ASP di Vibo di cui l’Avv. Procopio è dipendente), è la delibera – perfino sospesa in attesa di chiarimenti dal Collegio sindacale - con cui si stabilisce il recupero di un importo eccedente il valore dei buoni pasto già erogati. Ebbene, sembra palese che al management non interessano “le esigenze di vita primarie e fondamentali dei dipendenti” come sentenziato dal Consiglio di Stato il 5 aprile 2018 con cui si boccia il recupero del maggior valore indebitamente attribuito ai buoni pasto erogati ai propri dipendenti da una Amministrazione. Evidentemente l’obiettivo prioritario non è l’efficienza e l’efficacia del sistema delle cure, ma sembra il solo ed unico “risanamento del bilancio”", scrive ancora Accorinti.

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"Su questo aspetto abbiamo già espresso forti dubbi per la possibilità di considerare i 35 milioni in più, assegnati recentemente dal riparto del fondo sanitario regionale 2021, che porterebbe il conto consuntivo in positivo di 5 milioni rispetto ai 31 milioni di negatività. Può un bilancio di esercizio che la norma prevede venga adottato a maggio essere riconsiderato successivamente? Vedremo cosa ne penserà la Corte dei Conti e se quanto evidenziato possa concretizzare un reato anche penale. Oltremodo importante, per i riflessi sull’integrazione delle due Aziende (“Pugliese Ciaccio” e Mater Domini”), è il recente comportamento del management, che riteniamo incoerente, sul fabbisogno del personale 2022, di cui in violazione del CCNL 2016/2018 area sanità non è stata data alcuna informativa. Il piano prevede su circa 190 assunzioni solo 29 medici. Rimangono in bilico diversi precari, come in Ginecologia ed Ostetricia (4 medici), per i quali occorre trovare soluzioni in tempi brevi per assicurare il regolare svolgimento dell’attività clinica. Di sicuro, i piani assunzionali diversificati delle due Aziende ed altre palesi indicazioni, che non considerano la futura realtà “dell’Azienda Dulbecco, sembrerebbero prefigurare l’esistenza di contrarietà alla nascita della più grande struttura sanitaria della Regione.  La CISL MEDICI- conclude Accorinti- ritiene che il riordino ospedaliero della città di Catanzaro non può permettersi di perdere questa importante occasione che porterà, peraltro, all’ottimale erogazione dell’offerta formativa della Facoltà di Medicina dell’Università Magna Graecia. Bisogna, pertanto, bandire ogni contraddizione gestionale ed improvvida soluzione giuridica, isolando  chiunque ritenga di ignorare regole e norme a salvaguardia di proprie posizioni personali o porta avanti strategie potenzialmente difformi agli interessi salutari della collettività. In questa ottica non si comprende il reale ruolo del Commissario di Azienda Zero che coordina un tavolo, non istituzionalizzato, sulla fusione delle due Aziende Ospedaliere di Catanzaro. E’ ora di fare chiarezza"

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