Mezzo milione di perdita in soli sei mesi, la Catanzaro servizi sull'orlo del baratro

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Mezzo milione di perdita in soli sei mesi, la Catanzaro servizi sull'orlo del baratro

Sono devastanti i numeri della semestrale della società in house del Comune di Catanzaro. La cifra potrebbe arrivare a 900 mila euro secondo i revisori. Criticità strutturali, affari sbagliati (il leasing per Scacco Matto) e il nodo contrattone: la relazione dell'amministratore unico

  26 ottobre 2023 18:26

di GABRIELE RUBINO

Quasi mezzo milione di perdita nel primo semestre 2023 e il rischio di arrivare fino a meno 900 mila euro a fine anno. Quest’ultima non è la previsione di un chiromante, ma del collegio dei revisori, a cui aggiungo che avrà “un impatto sul patrimonio netto della società, con il rischio della conseguente erosione integrale del capitale sociale”. La Catanzaro Servizi, la società in house di Palazzo De Nobili, è a un passo dal baratro finanziario. Il tutto mentre manca un mese alla scadenza dell’ultima proroga del ‘contrattone’ con il Comune, in più punti ‘silurato’ dal ministero dell’economia e finanze, e che, per questo, dovrà essere necessariamente modificato.

Banner

PERDITA DA 466 MILA EURO NEI PRIMI SEI MESI, CON PROBABILE RADDOPPIO A FINE ANNO- Torniamo ai conti. La società in house ha presentato il bilancio semestrale con una perdita di oltre 466 mila euro. Duri e asciutti i commenti nella relazione di accompagnamento dell’amministratore unico Gianluca Silipo (che per la cronaca si è insediato solo a metà luglio), in cui si punta l’indice su “una serie di criticità irrisolte che hanno dapprima compromesso lo stato finanziario della Società ed, oggi, in naturale connessione e continuità, quello economico”.

Banner

IL CONTRATTO DI LEASING PER GLI IMMOBILI NEL CONDOMINIO SCACCO MATTO- Sono cinque i ‘buchi’ individuati per ‘giustificare’ la perdita. Anzitutto, il grosso pasticcio del contratto di leasing per gli immobili in via Argento nel complesso ‘Scacco Matto’. Un ‘affare al contrario’ per la società pubblica (e quindi anche per il Comune) dato che nei documenti si ammette uno scompenso strutturale annuo (a vantaggio del privato) di circa 96 mila e uno stock di debito (accumulato per le vecchie rate non pagate) di oltre 398 mila euro.

Banner

IL NODO PERSONALE E I COSTI PER LA SOMMINISTRAZIONE- Altra falla, questa volta cifrata in almeno 90 mila euro’, è il costo aggiuntivo derivante dall’aumento del costo del personale per effetto del rinnovo del contratto collettivo di categoria non coperto dal contratto di servizio con il Comune. E sempre sul personale un’altra criticità “la cui soluzione è divenuta improcrastinabile”, scrive Silipo; ossia: il costo dei servizi per ‘sostituire’ il personale mancante lievitato a 211 mila (+ 74 mila rispetto all’anno scorso), su cui l’amministratore unico appunta: “non si può sottacere l’indirizzo dato dal Socio unico (Comune, n.d.r.) che ha deciso di non dare seguito ad alcuna forma di turn-over del personale, sia a tempo determinato che indeterminato, lasciando sostenere alla Società tutti i costi e le inefficienze derivate dal ricorso al personale somministrato ovvero all’erogazione di servizi da parte di terzi”. E ancora, c’è stato un costo una tantum, da 131 mila e 500 euro, per la conciliazione sempre con il personale. E, infine, le discrasie nei flussi di pagamento del Comune alla Catanzaro servizi, producendo sofferenza di cassa ma non solo: anche sanzioni da oltre 25 mila euro e rateizzazioni onerosi con il fisco da oltre 22 mila euro.

“A RISCHIO LA CONTINUITA’ AZIENDALE’- Per la Catanzaro servizi buona parte della perdita è la sommatoria “dei costi indotti” e di quelli straordinari. Dunque, una sorta di accusa non troppo velata al socio unico. Silipo offre alcune soluzioni per fronteggiare l’emorragia (che La Nuova Calabria approfondirà in seguito), ma intanto ha avvertito il Comune: “Alla luce della dimensione della perdita registrata nel primo semestre, occorre che si mettano in campo sforzi straordinari, ovvero l’affidamento di nuovi servizi anche a breve durata o il ristoro dei maggiori costi sostenuti, per scongiurare l’erosione del capitale sociale oltre i limiti di legge e la conseguente compromissione della continuità aziendale”.

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner