di GABRIELE RUBINO
Si scrive conta, si legge show down Abramo-Tallini. Sono ore tormentate al Comune di Catanzaro. Per ora le dimissioni protocollate sono quelle di Gianmichele Bosco, Nicola Fiorita (Cambiavento), Roberto Guerriero (S&D) e Fabio Celia (FareperCatanzaro). Poi ci sono quelle, soltanto annunciate, dagli assessori e da dieci consiglieri di Forza Italia: Luigi Levato, Andrea Amendola, Giulia Procopi, Carlotta Celi, Rosario Lostumbo, Antonio Angotti, Tommaso Brutto, Roberta Gallo, Manuela Costanzo e Francesco Gironda. Per adesso il pallottoliere arriva a quattordici, mentre ne servono almeno diciassette per andare al voto. Per sciogliere il Consiglio comunale, il Tuel prevede che la “cessazione dalla carica per dimissioni contestuali, ovvero rese anche con atti separati purché contemporaneamente presentati al protocollo dell'ente, della metà più uno dei membri assegnati, non computando a tal fine il sindaco o il presidente della provincia”.
La contemporaneità non ci sarebbe, così come il numero minino per lo scioglimento. Potrebbero dimettersi ancora Enzo Ciconte (ex candidato del Pd) e Libero Notarangelo, ma quest’ultimo non prima di lunedì, essendo impegnato in campagna elettorale come candidato al Consiglio regionale nella lista del Pd per la circoscrizione centro. Escluse, per ora, quelle di Sergio Costanzo.
La questione diventa quindi strettamente politica. In questo momento il partito che ha preso più voti alle elezioni comunali del 2017, Forza Italia, dichiara che la consiliatura è finita in aperta polemica con il sindaco Sergio Abramo. E' una resa dei conti molte volte rinviata e che adesso, con il clamore per l'inchiesta sulle commissioni consiliari, è deflagrata. Dopo il breve incontro del centrodestra allargato di ieri sera al Comune (LEGGI QUI) chiusosi con un messaggio di "resistenza", poco più tardi in segreto la pattuglia di Forza Italia si è riunita decidendo che era il momento di chiudere l'esperienza Abramo. L'accusa principale è di avere già l'accordo in tasca con la Lega come futuro membro della giunta regionale in caso di successo di Jole Santelli. Per gli azzurri, è la mossa con cui si vogliono mettere i bastoni fra le ruote al sindaco e Presidente della Provincia di Catanzaro ed "anticipare" lo scioglimento dei due enti che comunque cadrebbero per incompatibilità nel caso in cui Abramo sbarcasse alla Cittadella.
Dall'altra parte, il blocco del centrodestra senza Forza Italia, ossia il gruppo del sindaco e di Catanzaro da Vivere, ha intravisto l'occasione di mantenere in vita il Comune con una maggioranza alternativa, senza più i forzisti. Una maggioranza, dicono fonti accreditate, che parte da una base di diciotto consiglieri comunali sicuri e potrebbe arrivare anche ad una ventina. Una maggioranza profondamente diversa da quella uscita dalle elezioni di due anni e mezzo fa, ma che rispecchia i veri equilibri formatesi negli ultimi mesi.
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