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Cartellino rosso. L'Asp di Catanzaro procede con la sospensione dei dipendenti accusati di assenteismo
24 aprile 2020 11:15
di STEFANIA PAPALEO
Dipendenti indagati e adesso sospesi. Non perde tempo la Commissione straordinaria antimafia che guida l'Asp di Catanzaro. Carte della Guardia di finanza alle mani, a 24 ore dal blitz, che ha travolto 57 presunti assenteisti in servizio tra l'Asp e l'Azienda ospedaliera "Pugliese Ciaccio" di Catanzaro, ha già provveduto a deliberare nei confronti dei propri lavoratori, dipendenti e non, coinvolti nell'inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro - nome in codice "Cartellino rosso" - la sospensione obbligatoria dal rispettivo servizio, con privazione della retribuzione per tutta la durata della misura cautelare irrogata dal gip Claudio Paris, corrispondendo agli stessi una indennità alimentare pari al 50% dello stipendio tabellare, la retribuzione individuale di indennità o il maturato economico annuo e gli eventuali assegni familiari, qualora ne avessero titolo.
Sarà adesso l'Ufficio unico procedimenti disciplinari a dare avvio ai procedimenti di competenza, che saranno poi notificati dall'Ufficio Affari generali e Assicurazioni. In calce alla delibera, "immediatamente esecutiva", la firma della triade commissariale: Luisa Latella, Franca Tancredi e Salvatore Gullì. Il tutto in attesa che l'indagine del sostituto procuratore, Domenico Assumma, faccia il suo corso, anche alla luce dell'interrogatorio al quale saranno sottoposti tutti gli indagati (chiamati a difendersi rispetto agli oltre duemila episodi ricostruiti dai finanzieri tra dicembre del 2016 e aprile del 2017, per un totale di circa 1800 ore trascorse lontane dalle scrivanie nell'orario di lavoro, tenendo però presente - ad onor di cronaca - che ad alcuni di loro vengono contestate pochissime ore facilmente giustificabili nelle sedi opportune.
