L’ordinanza con cui il presidente Jole Santelli nella notte fra sabato e domenica ha “blindato” la Calabria restringendo al minino gli spostamenti da e verso il territorio regionale è uno dei provvedimenti più rigidi adottati finora in Italia. Alla base, l’idea di “intimorire” i potenziali rientranti per evitare altri esodi dall’esterno che potrebbero provocare l’aumento dei numeri del contagio da Covid-19. Ieri, la Lega, per bocca del segretario regionale Cristian Invernizzi aveva criticato in parte il provvedimento perché non si possono "abbandonare i calabresi a loro stessi" (LEGGI QUI). Per “stemperare” la crudezza dell’ordinanza numero 15, il dg del dipartimento Tutela della Salute e uno dei soggetti attuatori dell’emergenza, Antonio Belcastro, ha diramato una circolare interpretativa.
POSSONO TORNARE GLI STUDENTI DALL'ESTERO MA POI SCATTA LA QUARANTENA- “Si precisa che i cittadini minorenni di rientro da viaggi Erasmus, ovvero studenti di rientro, dall’estero, per la frequenza di corsi master o dottorati di ricerca, possono- se in possesso di autocertificazione da inviare al Dipartimento di Prevenzione dell’Asp territorialmente competente- rientrare nel territorio regionale”. “Per gli eventuali tragitti- precisa ancora Belcastro- dalla stazione/aeroporto di arrivo, al domicilio/residenza di detti soggetti, ove sia comprovabile l’assenza di mezzi pubblici, è consentito lo spostamento di uno stretto familiare per il solo percorso per il tempo strettamente necessario ad accompagnare il soggetto che rientra”. Per queste persone in ogni caso scatta la quarantena obbligatoria di 14 giorni.
I SINDACI DI UN COMUNE SOTTO I 10 MILA ABITANTI POSSONO RIDURRE L'ORARIO DEGLI ESERCIZI COMMERCIALI DI ALIMENTARI- In un altro punto della circolare regionale, si puntualizza che nei comuni con popolazione inferiore ai 10 mila abitanti il sindaco può ridurre l’orario di apertura anche dei punti di vendita dei prodotti alimentari.
I dati calabresi (LEGGI QUI L'ULTIMO BOLLETTINO), per ora, sembrano sotto controllo ma basta una decisa impennata per mettere sotto pressione il servizio sanitario che faticosamente sta cercando di attivare nuovi posti letto di terapia intensiva per assistere i pazienti con patologie più severe. La strategia comunicativa della Regione è quella di intimorire esodi verso la Calabria, nella consapevolezza che i controlli non possono beccare tutti e che se si creano grossi focolai sarà difficile reggerne l'urto.
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