Gestione del canile, il Comune di Girifalco nega l'accesso agli atti agli "Amici a 4 zampe". Rosanò denuncia: "ll business del randagismo"

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Paola Rosanò ed una amica a 4 zampe
  05 novembre 2019 09:30

di MASSIMO PINNA

  Un caso di mancato accesso agli atti al Comune di Girifalco.

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Oggetto della mancata risposta, la gestione del canile con il quale l’ente amministrato dal sindaco Pietrantonio Cristofaro, ha da tempo una convenzione specifica.

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Questi i fatti oggetto della denuncia pubblica del rappresentante legale dell’associazione “Amici a 4 zampe” che si sostanzia in un caso di mala amministrazione.

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Lo scorso 24 luglio, l’associazione “Amici a 4 zampe” di Paola Rosanò, ha protocollato una richiesta di accesso agli atti riguardate il canile con il quale il Comune di Girifalco è convenzionato. Nello specifico chiedeva, del numero di cani presenti ad oggi nel canile, di quanti controlli sono stati effettuati nell'anno 2018/2019 e da chi, di quanto è stato speso nell'anno corrente, di quanti cani risultano essere deceduti nell'anno corrente, di quanti cani sono stati adottati nell'anno 2018/2019.“Davanti la mia richiesta – afferma Paola Rosanò - mi viene detto di controllare i dati sul sito del canile, rispondo che del sito del canile io non mi fido e che è nel mio pieno diritto poter visionare gli atti. Passa il 24 di agosto ma non ricevo alcuna risposta (Comune dunque moroso nei miei confronti). A fine settembre mi reco nell'ufficio del segretario comunale esponendogli la situazione, il segretario mi accompagna nell'ufficio dei vigili e intima che mi vengano al più presto consegnati gli atti, che è nel mio pieno diritto e che due mesi di attesa sono già troppi. Per sicurezza il segretario pone anche il suo visto sulla mia copia di protocollo consegnandola ai vigili, nonostante non fosse cosa necessaria. Attendo 10 giorni ma tutto tace, ricontatto così i vigili, ma niente,nessuno mi risponde. Nonostante calma e pazienza non mi appartengano, il 15 di ottobre torno all'ufficio del protocollo con un sollecito nel quale specifico che richiedo l'inoltro degli atti entro e non oltre 15 giorni. Anche questa volta vengo completamente ignorata”.

Ma “ora la mia pazienza è giunta al limite, ed ai quid iniziali se ne aggiungono di nuovi: Perché tutta questa reticenza nel consegnarmi degli atti che è nel mio pieno diritto visionare? Esistono questi atti? Il comune effettua i controlli in canile o paghiamo la modica cifra di ( rullo di tamburi) 70 mila euro ( a detta del sindaco) sulla fiducia senza avere effettiva contezza del numero di cani presenti in canile? Il comune si accerta delle morti dei cani e si informa sull'effettivo impegno del canile nel promuovere le adozioni?”.

Ed ecco la richiesta pubblica, di risoluzione di questa caso di cattiva amministrazione. “Pretendo – dichiara Rosanò -nel minor tempo possibile delle risposte”. Ma forse ancora più grave, la denuncia da parte della rappresentante legale dell’associazione Amici a 4 zampe, è che “il randagismo è un business da migliaia di euro in mano a ditte a scopo di lucro spesso in odore di mafia, i recenti fatti di Gioia Tauro dicono molto sul fatto che Comuni e ASL sono conniventi e non effettuano i dovuti controlli”.

Senza dimenticare che “chi tace - conclude Rosanò - è complice”.

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